Gli Stati Uniti «possono e devono essere più trasparenti». Ieri sera, il presidente americano Barack Obama ha detto che il suo governo limiterà nei prossimi mesi i programmi di sorveglianza come quello della National Security Agency, esposto a maggio dalla talpa Edward Snowden. Il presidente ha cercato di dare maggiori informazioni sulle attività di ascolto delle autorità americane, reagendo alle pressioni politiche e dell'opinione pubblica dopo le rivelazioni del Datagate. Il tentativo dichiarato da Obama è quello di ristabilire la fiducia degli americani nelle autorità. Il presidente ha detto che non ci sarebbe stato «abuso di sorveglianza», ha parlato dell'importanza di «un equilibrio tra sicurezza e diritti cvili» e ha annunciato la creazione di una task force formata da rappresentanti delle associazioni per i diritti civili e personalità al di fuori dell'intelligence. Lavoreranno con il governo per capire come garantire la sicurezza mantenendo intatta la privacy del cittadino. Il leader americano ha anche spiegato che ci sarà una revisione - non meglio specificata - delle sezione del Patriot Act che riguardano i «metadata», quindi anche le intercettazioni telefoniche. L'atto del Congresso è stato firmato dall'ex presidente George W. Bush dopo gli attacchi dell'11 settembre 2001 per garantire alle autorità una serie di mezzi legali straordinari per la lotta contro il terrorismo. Con il passare degli anni, però, le controversie attorno al Patriot Act sono aumentate. Tra le proposte annunciate, c'è anche quella di cambiare le procedure di un tribunale segreto - stabilito nel 1978 - il cui compito è approvare le attività di sorveglianza elettronica. L'Amministrazione Obama cerca dunque di riprendersi la fiducia di una parte degli americani che, dopo le rivelazione del Datagate, hanno giudicato troppo invasivi la sorveglianza delle agenzie di intelligence. Nonostante le dichiarazioni, Obama non ha fatto concessioni al protagonista principale di questa vicenda: Edward Snowden, l'analista della National Security Agency che ha svelato al mondo i dettagli del programma di sorveglianza. «Non penso sia un patriota - ha detto di lui il presidente - se è convinto di aver fatto la cosa giusta, come ogni americano può venire qui a difendersi in tribunale».
Gli Stati Uniti vorrebbero il ritorno in patria di Snowden, accusato di spionaggio. Il giovane ha trovato rifugio in Russia, che ha garantito all'uomo asilo per un anno. Per questa ragione, poche ore fa, Obama ha cancellato un incontro in programma a settembre con il presidente russo Vladimir Putin a Mosca.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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