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Caso Marò, ora il governo risarcisce pure le famiglie dei due pescatori uccisi

I negoziatori italiani e i legali dei famigliari dei due pescatori hanno raggiunto l'accordo: saranno versati a titolo di indennizzo 10 milioni di rupie

Caso Marò, ora il governo risarcisce pure le famiglie  dei due pescatori uccisi

Oltre 145mila euro. Secondo il quotidiano The Times of India, sarebbe questa la cifra pattuita nell'accordo extra giudiziale che è stato raggiunto, nelle ultime ore, tra le autorità italiane e i congiunti dei due pescatori indiani che sono stati uccisi lo scorso 16 marzo al largo delle coste di Kerala e della cui morte sono accusati i due marò italiani, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre. Secondo il giornale indiano, infatti, alla famiglie dei due pescatori dovrebbero essere versati a titolo di indennizzo 10 milioni di rupie, pari a circa 146mila euro.

Le trattative erano in corso da diversi giorni. I negoziatori italiani coordinati dal ministro della Difesa, Giampaolo di Paola, e i legali dei familiari dei due pescatori, il 25enne Valentine Jelestine e il 45enne Ajeesh Pink, si sono ripetutamente sentiti per raggiungere un accordo extra processuale. In un primo momento è stato contattato C. Unnikrishnan, avvocato della moglie di Valentine, Dora. Solo in un secondo momento, invece, è stato coinvolto anche quello delle due sorelle di Ajeesh, V. M. Syamkumar. Durante i colloqui hanno partecipato anche i referenti delle due parrocchie di appartenenza delle vittime.

Secondo la ricostruzione fatta dal Times of India, la prima offerta di risarcimento avrebbe puntato a chiudere i 7 milioni di rupie (all'incirca 102mila euro): è stata subito rifiutata. I negoziati sono andati avanti finché, ieri pomeriggio, i tecnici del dicastero della Difesa italiano sono riusciti a raggiungere un compromesso finale che prevede l’elargizione a ciascuna delle due controparti di 10 milioni di rupie. Secondo il network televisivo Cnn-Ibn e il quotidiano on line The First Post, il governo italiano si è subito rivolto alla Corte Suprema locale sollecitando la revoca della denuncia per omicidio a suo tempo formalizzata dalla polizia indiane nei confronti dei due fucilieri di Marina.

Uno degli avvocati dei parenti dei pescatori ha precisato che la transazione, se riconosciuta valida dai giudici, estinguerà soltanto l’azione civile per danni contro i due marò italiani e la compagnia armatrice della petroliera "Enrica Lexie", la "Fratelli d’Amato Spa", a bordo della quale si trovavano i nostri militari. Lo stesso non dovrebbe invece avvenire per quella penale. "Gli armatori - fanno sapere fonti ben informate - avevano già proposto un indennizzo di 3 milioni e mezzo di rupie, pari a oltre 51mila euro, senza tuttavia ottenere alcun risultato".

I due militari italiani, la cui custodia preventiva è stata prorogata fino al 30 aprile, si trovano ancora nel carcere di Trivandrum dove ieri hanno ricevuto i parenti.

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