Lino Banfi, come pugliese, è orgoglioso del suo corregionale Nicolò Alba, il comandante della Costa Allegra?
«Certo il comandante Alba si è comportato benissimo. Ma mi faccia dire una cosa».
Dica.
«Mi propongo ai proprietari di Costa Crociere come testimonial per il varo di una nuova nave, la «Allegra concordia». Oggi festeggio i miei 50 anni di matrimonio. Potrei imbarcarmi sulla «Allegra concordia» con mia moglie e fare un bellissima crociera
Un nome benaugurale dopo tanta sfortuna.
«E al timone vedrei bene una conduzione a 4 mani: il comandante Alba e il comandante Schettino».
Nessuna critica quindi per Schettino?
«Io non faccio critiche. Il mio ruolo è quello dellattenuatore politico, così come mi ha definito il presidente Napolitano».
Ma che differenza cè tra un campano e un pugliese?
«La differenza si nota soprattutto quando ci trasferiamo al nord».
Cioè?
«Il campano rimane orgoglioso del suo dialetto, mentre noi pugliesi siamo più camaleontici: nel giro di pochi mesi già parliamo il dialetto della città in cui viviamo».
Ha temuto che la storia della Costa Allegra potesse trasformarsi in una Concordia bis?
«Assolutamente no. Ci troviamo dinanzi a due incidenti completamente diversi».
Insomma, non ha temuto le conseguenze della «sindrome di Schettino», il comandante campano che non si è fatto molto onore.
«Generalizzare sarebbe sbagliato. I campani sono persone meravigliose. Io amo loro e loro amano me. Guai a chi me li tocca».
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