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Corea del Nord, accordo tra Cina e Usa: "Denuclearizzare Pyongyang"

Pechino e Washington pensano a togliere il nucleare a Pyongyang. Domani il Segretario di Stato americano a Tokyo

John Kerry e Yang Jiechi
John Kerry e Yang Jiechi

Tre giorni nel Pacifico, per incontrarsi con gli alleati e discutere della reale portata delle minacce di Pyongyang. Preoccupato dall'escalation della propaganda della Corea del Nord, il Segretario di Stato americano John Kerry è atterrato ieri a Seoul, da dove si è spostato poi in Cina. Domani sarà in Giappone.

L'obiettivo della missione estera di Kerry è chiaro: muovere un'altra pedina nel conflitto verbale tra il leader coreano Kim Jong-Un e i vicini a portata di missile.

La Corea del Nord, a sentire gli analisti, ha esaurito le carte con la decisione di chiudere lo stabilimento di Kaesong (leggi l'articolo), nel quale lavorano operai provenienti dal Nord e un certo numero di tecnici del Sud. Pyongyang, dopo avere minacciato di spargere il fuoco nucleare su Giappone, Corea del Sud e Stati Uniti, non puù spingersi molto oltre, a meno di alzare di molto il tiro.

L'America ha ancora diverse carte diplomatiche da mettere in campo. La prima l'ha giocata oggi, strappando alla Cina un impegno - per lo meno verbale - sulla possibilità di denuclearizzare la Corea del Nord.

Fonti diplomatiche cinesi e statunitensi hanno confermato che Jang Yiechi, primo responsabile della politica estera della Repubblica Popolare, e il Segretario di Stato americano hanno raggiunto un accordo. La Cina spingerà per risolvere "in modo pacifico" la situazione, preferendo "il dialogo" allo scontro in armi, rinunciando al ruolo di sponsor di una Corea a cui - almeno sul fronte nucleare - è sempre meno vicina.

Una posizione simile a quella espressa ieri dal presidente americano Barack Obama.

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