Mondo

Le donne da tener d'occhio nella politica Usa del 2014

Ticket femminili per le prossime elezioni di mid-term e credibili candidate alla Casa Bianca che si fanno largo, da Elizabeth Warren a Susana Martinez

Le donne da tener d'occhio nella politica Usa del 2014

«L'XX Factor» nella politica americana cresce nel 2014 e diversi giornali americani, in occasione del nuovo anno, pubblicano liste delle donne in politica da tenere d'occhio nei prossimi mesi. Da Cosmopolitan a Politico passando per il Washington Post alcuni nomi - donne già stelle della politica nazionale o ancora in ascesa in quella locale - ritornano con insistenza.
Non c'è dubbio, alla testa del gruppo c'è lei, Hillary Clinton, che ancora non ha ufficializzato una candidatura alle primarie democratiche - «Lo farà o non lo farà?», si chiede il Washington Post e soprattutto, se tenterà la via della Casa Bianca, lo farà mettendo al centro della sua campagna il «fattore donna»? Domande che troveranno risposta nel 2014. Intanto, l'ex segretario di Stato mette in campo la sua influenza per le elezioni di mid-term, a novembre: Ready for Hillary è un gruppo politico che raccoglie sostegno per i candidati appoggiati da Clinton nelle sfide locali.
Hillary a parte, il 2014 si annuncia un anno indaffarato per le donne in politica negli Stati Uniti. In Texas, Stato tradizionalmente conservatore, un ticket di donne democratiche tenterà l'ambiziosa e complicata sfida per la poltrona di governatore. La senatrice Wendy Davis, diventata famosa anche all'estero quest'estate per un'arringa di undici ore consecutive - in tailleur bianco e scarpe da ginnastica rosa - mirata a fare ostruzionismo contro una legge restrittiva sull'aborto, correrà con un'altra senatrice, Leticia Van de Putte.
In Virginia Occidentale è tra donne la sfida per il seggio al Senato. Il duello in uno Stato dove, fa notare Politico, il presidente Barack Obama è molto impopolare, è tra la repubblicana Shelly Moore Capito, 60 anni, favorita, e la più giovane Natalie Tennant, ex reporter televisiva.
I repubblicani, nello sforzo di rinnovare la propria immagine, puntano sul successo di alcune donne. Mia Love, che nel 2012, a 36 anni, aveva energizzato con il suo discorso la Convention repubblicana di Tampa, è il giovane sindaco di Saratoga Springs, Utah, che spera, dopo la precedente sconfitta, di entrare al Congresso come prima donna repubblicana di colore.
In casa repubblicana, la corsa al Senato ha perso ieri una candidata. Liz Cheney, figlia maggiore dell'ex vice presidente di George W. Bush, ha annunciato di abbandonare la sfida contro Mike Enzi per la rappresentanza al Senato del partito repubblicano nello Stato di famiglia, il Wyoming. All'origine del suo ritiro, ha spiegato, ci sarebbero seri problemi di salute nella sua famiglia: Liz Cheney è sposata e ha cinque figli.
Resta invece in scena e acquista prominenza Susana Martinez, prima donna governatore dello Stato del New Mexico, sulla lista delle persone più influenti di Time. E' tra i politici più vicini al governatore del New Jersey Chris Christie, un possibile candidato alle primarie repubblicane. Per alcuni, Martinez - in caso di campagna presidenziale di Christie - potrebbe diventare il suo numero due. E a proposito di presidenziali del 2016, a Washington c'è chi pensa che la maggiore minaccia per Hillary sulla via della Casa Bianca possa arrivare da un'altra signora, il senatore del Massachusetts, Elizabeth Warren, ex consigliere del presidente Obama.
Da tenere d'occhio nel 2014 ci saranno anche le mosse della neo First Lady di New York.

Chirlane McCray è infatti, secondo il Washington Post, «la metà di un duo politico progressista». @rollascolari

Commenti