IL FAVORE A HOLLANDE L'Ue va in Centrafrica Ora siamo noi a pagare la «grandeur» di Parigi

Soldati e denaro. Cinquecento uomini e 500 milioni di dollari. I ministri degli Esteri dei Paesi dell'Unione europea hanno dato «all'unanimità» il via libera alla pianificazione operativa di un intervento militare europeo nella Repubblica Centrafricana a sostegno delle forze africane e francesi. Il numero dei soldati europei potrebbe arrivare a circa 500, per aiutare le forze africane e francesi presenti a mettere in sicurezza Bangui, in particolare la zona dell'aeroporto. Secondo fonti diplomatiche l'Italia non parteciperà.
La comunità internazionale si è impegnata anche a stanziare circa 500 milioni di dollari per aiutare la Repubblica Centrafricana. L'annuncio è della commissaria europea agli Aiuti umanitari Kristalina Georgieva, che ha parlato in una conferenza stampa congiunta col sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli Affari umanitari Valerie Amos. I Paesi donatori «si mobilitano totalmente per cercare di porre fine alla grave crisi» umanitaria nel Paese, «dimenticata per troppo tempo ma ora non più», ha dichiarato Georgieva. Amos ha definito l'incontro «un estremo successo» ed ha ricordato che il Paese è tra i tre per i quali è stato dichiarato il livello più alto di emergenza.


Ma il vero successo lo incassa il presidente francese François Hollande che con le iniziative militari in Mali (dove si estre uranio) e in Centrafrica (ricco di petrolio e diamanti), si è fatto paladino dei diritti umani (e degli interessi francesi).

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