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Siria: "Attacco israeliano contro un sito militare a nord di Damasco"

Tel Aviv non conferma. Voci insistenti parlano di un attacco aereo diretto contro un convoglio di armi o un sito di ricerca militare

Siria: "Attacco israeliano contro un sito militare a nord di Damasco"

Un attacco preventivo lanciato da Israele contro un convoglio in movimento al confine tra Libano e Siria o contro un centro di ricerca militare. La notizia viene da fonti della sicurezza, riportate da diverse testate, compreso il Jerusalem Post. Allo strike israeliano manca una conferma ufficiale. A parlare dell'attacco soltanto Beirut e Damasco.

L'ipotesi sarebbe però supportata da una denuncia dei militari libanesi, che questa mattina hanno sottolineato diverse incursioni di aerei dell'aviazione di Tel Aviv (Iaf) oltre i confini che la separano da Beirut. Reclami del genere non sono rari, ma l'esercito del Libano parla di quattro aerei che hanno passato il confine intorno alle 16.30 di ieri, seguiti da un altro gruppo intorno alle due e da una terza missione. Una "concentrazione" - secondo il Jerusalem Post - non comune. A confermare la confusione sulla vicenda una dichiarazione del governo, che non ha voluto confermare la notizia.

Già domenica alcuni ufficiali israeliani avevano parlato della possibilità di lanciare un attacco che fermasse il movimento di armi chimiche dalla Siria a gruppi vicini a Hezbollah o ad al-Qaeda in Libano. L'arsenale chimico di Damasco rappresenta da tempo una delle preoccupazioni maggiori a livello internazionale. In più occasioni in passato sono stati denunciati -

html" target="_blank" data-ga4-click-event-target="internal" rel="noopener">senza troppe prove a supporto - attacchi chimici da parte dell'esercito.

Se alla voci si sostituisse una sicurezza - l'hanno ribadito in passato gli Stati Uniti - si supererebbe una linea oltre la quale un intervento armato internazionale non sarebbe cosa così impensabile. La stessa opinione è condivisa da Israele, che guarda con preoccupazione alla perdita di controllo di Assad sul suo arsenale, sconfessata al momento dal monitoraggio portato avanti dagli Stati Uniti.

L'attacco israeliano sarebbe però stato diretto non contro un convoglio che trasportava armi chimiche, ma piuttosto contro un carico di missili SA-17, antiarei di produzione russa che costituirebbero un'arma importante nelle mani degli Hezbollah.

In serata la versione di Damasco. L'attacco israeliano avrebbe colpito un complesso di ricerca militare a Jumaria, nord-ovest della capitale. Secondo la tv di Stato sarebbero state uccise due persone e ci sarebbero anche cinque feriti. Gli arei sarebbero entrati in Siria volando a bassissima quota, per evitare i radar.

Un articolo pubblicato dal NyTimes ha confermato questa mattina - lo dicono ufficiali statunitensi - che gli Stati Uniti erano informati dell'attacco.

Nei giorni scorsi il sistema di difesa anti-missile israeliano, l'Iron Dome, è stato dispiegato ad Haifa, città a circa due ore d'auto dalle alture del Golan, l'area smilitarizzata tra Israele e Siria, e vicina al confine con il Libano. Nella guerra del 2006 Haifa fu a più riprese bersagliata dai razzi degli Hezbollah. I militari hanno però parlato di uno "spostamento di routine".

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