La cancelliera tedesca Angela Merkel ha proposto una «tavola rotonda» con tutte le parti coinvolte nel conflitto in Ucraina. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, secondo cui al tavolo parteciperebbero sia la leadership filoccidentale di Kiev che le forze filorusse del sud-est dell'Ucraina. «Noi - ha aggiunto Putin - consideriamo che si tratti di una buona proposta». Ad oggi il governo di Kiev ha rifiutato qualsiasi dialogo con i separatisti, che ha mandato l'esercito a combattere.
A dimostrazione delle sue buone intenzioni, Putin ha aggiunto che il referendum separatista che i filorussi vorrebbero tenere domenica prossima nel sud-est ribelle «dovrebbe essere rinviato», e si è spinto fino a definire le elezioni presidenziali ucraine (quelle vere) fissate per il 25 maggio «un passo nella direzione giusta». L'apparente apertura giunge dopo l'incontro di Putin con il presidente dell'Osce, Didier Burkhalter. Il leader russo ha però aggiunto che «tutti i cittadini» dovranno essere protetti nel corso del processo elettorale, altrimenti il voto si rivelerà inutile. E ha chiesto a Kiev come contropartita l'immediato ritiro delle sue truppe dall'Est dell'Ucraina.
Putin ha anche annunciato il ritiro delle truppe russe dalle zone di confine con l'Ucraina, sottolineando che sarà facile verificarlo «grazie ai satelliti». Ma appena un'ora più tardi, la Nato lo ha smentito: «Per ora non abbiamo alcun riscontro di questo ritiro».
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