L’ha evitata, sgattaiolando via, girando per il palazzo, allungando il percorso in modo inspiegabile per arrivare a destinazione. Ma siccome era al Palazzo di Vetro, l’hanno notato tutti, il presidente Hollande, mentre tentava di sfuggire alla sua ex, Ségolène Royal, la compagna di una vita intera da cui ha avuto anche i suoi quattro figli. Una fuga ben poco mascherata, pur dir non salutarla, una fuga che già non era passata inosservata (era pieno di giornalisti in quella manciata di metri di corridoio all’Onu, perché stavano proprio intervistando Royal); ma che Ségolène ha voluto rimarcare, sfogando la sua esasperazione: «Ne ho abbastanza. Se ci fossero stati il primo segretario del Partito socialista Martine Aubry o Harlem Desir sarebbe venuto a salutare». Ma c’era lei, la sua ex compagna, e ha svicolato.
Cioè, in teoria si è ricordato improvvisamente di un incontro con il presidente del Mali: così Hollande ha fatto dietrofront e, anziché percorrere quei centimetri che l’avrebbero portato faccia a faccia con Ségolène, si è incamminato all’improvviso dalla parte opposta. Ma Ségolène, che era lì come rappresentante francese per un convegno mondiale dei socialisti, se ne è accorta. Era circondata da cronisti, ma forse - dicono - non è che si trovasse lì, proprio sul percorso obbligato di Hollande, per pura coincidenza: come ha confidato, si aspettava «almeno una chiamata» dall’ex compagno visto che erano entrambi a New York, e quindi può darsi che l’abbandonata e sconfitta e bastonatissima Ségolène abbia cercato di rimediare da sé.
Del resto è noto che non abbia remore a mostrarsi nei panni di vittima, e il presidente gliene ha fornito l’ennesima occasione. Ma perché? Per il solito motivo: la gelosia – che nell’entourage del presidente definiscono «irrazionale e incontenibile» - fra Royal e la nuova compagna Valerie Trierweiler. La première dame, in versione ormai discreta e silente (in pubblico, almeno) dopo le gaffe elettorali, continuerebbe comunque a fare il diavolo a quattro pur di evitare qualunque accostamento fra il suo Hollande e Ségolène, con telefonate ai colleghi giornalisti e sfuriate varie.
Quindi se Hollande e Ségolène si fossero incontrati, seppure per caso (o forse no, nelle intenzioni di Royal) nel palazzo dell’Onu, di sicuro sarebbe stata scattata anche una bella fotografia, magari con bacio e sorrisi e dichiarazioni di pace e di circostanza, e chi l’avrebbe fermata la première dame? È anche per questo che è probabilmente destinato a cadere nel vuoto, lo sfogo-appello di Ségolène: «A presidenza normale, relazioni normali». Di normalità, del resto, se ne vede poca.twitter: @ele0norab
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