Comunque vada i mercati lunedì brinderanno con birra tedesca. Il round elettorale del 22 settembre vedrà sedere sul carro dei vincitori l'attuale premier Angela Merkel. E si sa, la stabilità e la continuità piacciono ai mercati. Paradossalmente tuttavia, i listini potrebbero preferire una soluzione per così dire più vivace, che assicuri da un lato un certo consolidamento delle politiche di crescita economica e di concentrazione sull'export portate avanti negli ultimi anni a Berlino, ma d'altro canto possa allentare la presa sui Paesi periferici da cui, gioco forza, deve passare una ripresa duratura che coinvolga l'intero Continente, Germania compresa. Insomma, gestori e strategist, contrariamente a quanto accade quando a votare è il nostro Paese, fanno il tifo affinché non ci sia una vittoria schiacciante di un partito. La speranza infatti è che la Merkel, o meglio la coalizione attualmente al governo, sia in qualche modo spinta a cercare una accordo con gli avversari politici, ovvero l'Spd, il partito di centro sinistra.
«Una riedizione della coalizione del 2005-2009 con l'appoggio dell'Spd verrebbe salutata positivamente sia dai mercati azionari sia da quelli obbligazionari che potrebbe registrare un leggero calo dei rendimenti» commenta Corrado Caironi, investment strategist di R&CA Ricercafinanza.it, secondo cui nel caso di Grosse Koalition «ci sarebbe il bilanciamento delle esigenze di sviluppo con il rigore sperimentato dalla coalizione dei liberali insieme alla Cdu». «In caso di vittoria schiacciante della Merkel, nel medio periodo, i listini azionari potrebbero scontare una maggiore incertezza sugli sviluppi dell'eurozona, dato che la Merkel porterà avanti la sua politica di rigore e austerità nei confronti dei Paesi periferici in difficoltà. E questo potrebbe portare a una forte correzione di borsa» spiega Vincenzo Longo, strategist di IG Markets. «Ora che i periferici dell'Unione iniziano a intravedere un lumicino di ripresa, la prospettiva di una grande coalizione in Germania permetterebbe di allentare la morsa del rigorismo della Merkel» ribadisce Claudia Segre, segretario generale Assiom Forex, secondo cui «solo una grande coalizione potrà ridimensionare il populismo dannoso per il riequilibrio dell'Unione tra centro e periferia».
Anche poi scendendo nel dettaglio delle ripercussioni delle elezioni tedesche sul Belpaese, conviene sperare in una coalizione tra Cdu e Spd. Secondo Longo infatti, «sullo spread Btp-Bund la sensazione è che, tensioni politiche italiane a parte, potremmo vedere dei livelli più bassi nel caso in cui si vada verso una grande coalizione proprio perché ci sarà una maggiore apertura nei confronti dell'eurozona e allo stesso tempo ci potrebbero essere un po' più di scontri in tema di politica interna tedesca che peserebbero sul Bund». L'esperto di IG Markets poi aggiunge: «Se dovesse essere confermata la coalizione attualmente in carica (Cdu-Fdp), probabilmente la politica di maggior rigore potrebbe riflettersi con dei livelli di spread sensibilmente più alti».
Vittoria schiacciante o grande coalizione, Longo tuttavia non nutre grandi speranze su due dei temi fondamentali per capire gli orizzonti futuri dell'Unione europea: Eurobond che per IG Market potrebbero decollare solo in caso di vittoria del centro sinistra e soprattutto l'Unione bancaria: un governo guidato dalla Merkel infatti potrebbe rendere il percorso lungo e tortuoso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.