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Italiani rapiti in India C'è un nuovo ultimatum Scadrà domani sera

I rapitori maoisti che tengono in ostaggio i due italiani hanno nominato tre mediatori. Poi hanno annunciato un "cessate il fuoco unilaterale". Confermate le tredici richieste fatte al governo indiano

Italiani rapiti in India C'è un nuovo ultimatum Scadrà domani sera

I maoisti dello stato indiano dell'Orissa che tengono in ostaggio i due turisti italiani rapiti sabato, Paolo Bosusco e Claudio Colangelo, hanno annunciato un "cessate il fuoco unilaterale", rivolgendo un appello ai guerriglieri che operano negli Stati confinanti per invitarli a non usare violenza. Al contempo hanno incaricato tre mediatori affinché si occupino dei due ostaggi. Inoltre è stato spostato a domani sera l’ultimatum per l’accettazione delle loro 13 richieste per il rilascio dei due uomini. Il primo ultimatum era scaduto domenica sera. A quanto si apprende i mediatori sono tre: Narayan Sanyal, leader maoista in carcere nello Stato di Jharkhand; Dandapani Mohanty, già nel ruolo in un sequestro del 2001, e Biswapriya Kanungo, avvocato ed attivista per i diritti umani.

I vescovi dell'Orissa: liberateli subito

John Barwa, arcivescovo di Cuttack-Bhubaneshwar e presidente della Conferenza episcopale cattolica dell’Orissa, ha lanciato un appello per la liberazione dei due italiani. Lo ha fatto tramite l’agenzia missionaria Asianews, rilanciato anche dalla Radio Vaticana. Alla richiesta dei vescovi si uniscono anche altri leader cristiani locali. Sajan George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic), ha definito il sequestro "un gesto odioso" ed esorta le autorità dell’Orissa ad adottare "tutte le misure necessarie" per liberare i due rapiti.

Ha notato inoltre che il rapimento "solleva molte domande sulla situazione di ordine pubblico in quest’area, dove i disordini all’interno delle comunità sono molto comuni".

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