Karzai mette fretta alla Nato: se ne vada nel 2013

Karzai mette fretta alla Nato: se ne vada nel 2013

Il giorno dopo la visita in Afghanistan del segretario di Stato alla Difesa, Leon Panetta, i talebani uccidono con una bomba nove bambini e quattro donne nel sud del Paese e annunciano la sospensione dei colloqui di pace che stanno conducendo in Qatar con gli Stati Uniti a causa, fanno sapere attraverso un sito islamico, «della posizione instabile, imprevedibile e vaga degli americani». E il presidente Hamid Karzai chiede allo stesso Panetta di anticipare il ritiro facendo sgomberare le truppe Isaf dai villaggi e dalle zone più remote del Paese. «Siamo pronti - si legge in una nota diffusa in mattinata dal governo afgano - ad assumere il controllo della sicurezza e preferiremmo che avvenisse nel 2013 e non nel 2014».
Le reazioni degli interessati non si fanno attendere ma non sono apparse, per così dire, perfettamente coordinate. Mentre da Bruxelles il comando della Nato spiegava, con la portavoce Oana Lungescu, che «al prossimo summit dell’Alleanza a Chicago in maggio delineeremo il percorso su come intendiamo completare il processo di transizione con successo e in modo responsabile», un ufficiale Usa che hanno accompagnato Panetta in Afghanistan e negli Emirati Arabi Uniti sottolineava che «non c’è ragione di pensare che i programmi debbano cambiare», visto che, «il presidente Karzai non ha chiesto alcuna modifica all’attuale piano». Per provare a mettere un po’ ordine, il portavoce della Casa Bianca Jay Carney, ha dichiarato: «La strategia del presidente è di ridurre le forze in Afghanistan e questo è cio che accade ora», aggiungendo che «la nostra strategia è spostare il ruolo sul sostegno alle forze afgane nel 2013 e completare la transizione a una piena guida afgana sulla sicurezza nel 2014».
Dal canto suo Panetta ieri a Kabul si è limitato a negare, parlando con i giornalisti, di essere stato l’obbiettivo dell’attentatore che mercoledì si era fatto esplodere nella base di Camp Bastion mentre stava atterrava l’aereo del segretario alla Difesa. Il quale non ha neppure commentato «l’insolita misura», così l’ha definita la stampa Usa, in base alla quale le centinaia di marines che hanno ricevuto la visita di Panetta a Camp Leatherneck hanno lasciato le armi fuori dalla tenda dove si è tenuto l’incontro.

Il generale Mark Gurganus ha poi spiegato al New York Times di aver dato lui l’ordine escludendo qualsiasi riferimento alla strage di domenica scorsa, per protestare contro la quale anche ieri sono scesi in piazza migliaia di afgani.

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