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L’INTERVISTA VLADIMIR LUXURIA

Vladimir Luxuria, l'Isola dei famosi tedesca ha premiato una donna condannata per omicidio. Lei che ha vinto la versione italiana del reality, che cosa ne pensa?
«Non male. Tutte le persone che non si sottraggono alla giustizia scappando all'estero e che scontano le pene devono poter avere le giuste opportunità d'inserimento sociale, così dice la nostra Costituzione scritta nel dopoguerra. Certo a quei tempi non c'era l'opportunità di partecipare a un reality, ma perché no? Non credo che uno debba essere discriminato se ha scontato la pena. Non è evasa sull'Isola, non è Cesare Battisti».
Secondo lei, c'è una formula per costruire i casting dei reality?
«L'alchimia si basa su un paio di personaggi forti, gli altri devono essere tutti un po' complementari. E determinati caratteri in un reality non possono mancare. La bonazza che non teme molto il freddo, per par condicio il bel ragazzo, poi ci dev'essere quella che picchia, la bisbetica e polemica, e anche qualcuno che attiri l'attenzione. Come lo sono stata io, o come lo sono il non vedente o il rom del Grande fratello. O anche il principe Emanuele Filiberto di Savoia che partecipa a Ballando con le stelle. Anzi, lui è il più alieno di tutti, un principe che saltella in Tv in una democrazia».
Ma selezionare per un reality un personaggio con una storia violenta alle spalle non è un eccesso?
«Sicuramente c'è anche l'intento scandalistico di far parlare e far salire l'audience, però bisogna dire che da "Porta a porta" a "Ballarò", dal "Maurizio Costanzo" a "Matrix" sono in tanti a ospitare personaggi che possano attirare l'attenzione. Se tu vuoi trasformare una persona che ha ucciso in un eroe al negativo, è sbagliato. Ma se prendi spunto dalla sua storia per far sì che lo spettatore si chieda: "Sarei contenta se una donna con una storia simile fosse una mia collega di ufficio?", allora è un'operazione interessante».
Fino a che punto ci si potrà spingere in Italia, secondo lei?
«I limiti sto imparando che non esistono, in Tv va in onda qualsiasi tema. Non credo che il pubblico tedesco abbia votato questa donna per ringraziarla di aver commesso un reato, ma per come è diventata».
Si è mai chiesta se il suo essere transgender abbia contribuito alla vittoria nel reality show?
«Mi sa che il pubblico se ne è dimenticato dopo una settimana, ha contato più la mia resistenza della mia storia. Le persone mi hanno detto che mi hanno votato perché mi ero comportata bene.

E non considero la mia esperienza in politica - ride - un precedente penale».

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