Così come ringraziamo il Signore per l'esistenza dello Stato di Israele, oasi di democrazia e roccaforte inespugnata dal terrorismo islamico che si prefigge di annientarlo in ottemperanza agli ordini impartiti da Allah nel Corano e messi in atto da Maometto massacrando gli ebrei, noi non finiremo di ringraziare il generale Abdel Fattah Al Sisi, comandante supremo dell'Esercito egiziano, per aver messo fuorilegge i Fratelli Musulmani quale organizzazione terroristica, restituendo l'Egitto a un regime laico. La nuova Costituzione è stata approvata con il 98,1% dei votanti, con un'affluenza alle urne pari al 38,6%, superiore a quella del referendum che nel 2012 approvò una Costituzione basata sulla sharia, la legge coranica, imposta dall'allora presidente Mohammed Morsi destituito a furor di popolo il 3 luglio 2012. Ormai è quasi certo che Al Sisi si candiderà alle prossime elezioni presidenziali e diventerà il nuovo capo dello Stato. Si prevede una vittoria plebiscitaria. La presenza di Israele, da un lato, e dell'Egitto laico dall'altro, rappresentano una maggiore garanzia all'Europa e all'insieme dell'Occidente dal rischio reale del dilagare del terrorismo islamico. Al fine di metterci ancor più in sicurezza ed erigere una diga di sana laicità a salvaguardia della nostra civiltà umanistica e dello stato di diritto, dobbiamo sostenere il presidente siriano Bashar Al Assad e impedire in tutti i modi che prevalgano i terroristi islamici, sia quelli neanche tanto mascherati dei Fratelli Musulmani sia quelli del tutto espliciti di Al Qaida. Ma è veramente sconvolgente come quest'Occidente continui ad oggi non solo a legittimare i Fratelli Musulmani ma persino a collaborare con Al Qaida. Nonostante che l'Unione Europea e gli Stati Uniti considerino Hamas, che sono i Fratelli Musulmani nei Territori palestinesi, un'organizzazione terroristica, consentirono nel gennaio 2006 sia l'avvento al potere di Hamas sia l'ingresso di 88 deputati dei Fratelli Musulmani nel Parlamento egiziano. Così come, nonostante gli Stati Uniti abbiano sferrato due guerre, in Afghanistan e in Iraq, per sconfiggere Al Qaida, oggi combattono addirittura al fianco di Al Qaida in Siria!
Ma anche Israele ha commesso un errore madornale in Siria intervenendo con azioni mirate per indebolire militarmente Assad, forse immaginando che alimentando l'incendio e favorendo la devastazione totale e il vuoto di potere si ritroverebbe con un contesto più favorevole. Sono invece fermamente convinto che Israele debba stare sempre e comunque contro il terrorismo islamico. Con i laici e i nazionalisti arabi è comunque possibile dialogare, tanto è vero che la frontiera tra la Siria e Israele è rimasta tranquilla dal 1971. Per contro gli islamici escludono pregiudizialmente la pace con Israele e disconoscono sulla base della prescrizione coranica il diritto all'esistenza del popolo ebraico.
Oggi Israele ha un'occasione d'oro per consolidare l'accordo di pace con il nuovo Egitto di Al Sisi, offrendo aiuti economici di cui ha una necessità vitale per stabilizzare il consenso interno. Israele potrebbe anche avviare un accordo di pace con la Siria di Assad schierandosi decisamente contro i terroristi islamici, offrendogli un'opportunità per alleggerire la sua dipendenza dall'Iran e da Hezbollah. Quanto a noi, in Italia, in Europa e in Occidente, dovremmo seguire le orme di Al Sisi e mettere subito al bando i Fratelli Musulmani, vietare che i loro esponenti gestiscano le moschee che proliferano come funghi dentro casa nostra. Ricordiamoci che quando l'esercito dovette dare il colpo di grazia alle bande terroristiche dei Fratelli Musulmani, fu costretto a irrompere nella moschea di Al Fath al Cairo, che avevano trasformato in arsenale e dal cui minareto i cecchini sparavano sui soldati.
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