È durato cinque giorni il sequestro, avvenuto lunedì scorso, di Modesto Di Girolamo, lingegnere italiano rapito in Nigeria. Ieri sera la buona notizia: il nostro connazionale è stato liberato. Lannuncio è stato dato, con grande soddisfazione, dal ministro Terzi. La principale preoccupazione del governo italiano era stata quella di garantirsi contro il rischio che le autorità nigeriane decidessero di tentare un blitz con unazione di forza, mettendone così a rischio lincolumità dellostaggio. Per questo anche ieri erano state esercitate pressioni in tal senso da parte del ministro degli Esteri, Giulio Terzi, che a Istanbul, dove ha partecipato alla Conferenza internazionale sulla Somalia, aveva incontrato il vicepresidente nigeriano, Namadi Sambo, al quale ha chisto «assolute garanzie». Il presidente nigeriano Goodluck Jonathan e tutto il suo governo si erano detti «consapevoli» della necessità di evitare blitz o qualsiasi azione di forza che possa mettere a repentaglio la vita di Di Girolamo, ha assicurato Terzi, che già giovedì aveva comunicato al collega nigeriano Olugbensa Ashiru la «fermissima posizione del governo italiano sullesclusione delluso della forza».
Linsistenza italiana era ben comprensibile, in quanto nei mesi scorsi si sono già verificati almeno due casi drammatici di blitz falliti che si sono conclusi con la morte degli ostaggi. Uno di questi, lo scorso 8 marzo, ha purtroppo visto perire litaliano Franco Lamolinara, un tecnico che era stato rapito insieme con un cittadino britannico. Le forze speciali nigeriane, individuato il luogo della prigionia dei due ostaggi nella città settentrionale di Sokoto, decisero lattacco a sorpresa in accordo con i britannici, le cui teste di cuoio presero parte allazione, senza informare le nostre autorità. Nella tragica circostanza, Lamolinara rimase ucciso dai suoi stessi carcerieri, che lo assassinarono a sangue freddo prima che potesse essere liberato.
Risale inoltre a tre giorni fa la fine tragicamente simile di Edgar Raupach, ostaggio tedesco ucciso durante un raid dopo 5 mesi di prigionia.
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