Manila si arrende: il tesoro di Marcos resterà a Imelda

Manila Dopo un quarto di secolo sulle tracce del tesoro accumulato indebitamente dal dittatore Ferdinando Marcos, le Filippine hanno deciso di abbandonare le ricerche accontentandosi dei 4 miliardi di dollari recuperati ad oggi. Troppo tempo è passato e troppe esigue sono le risorse a disposizione degli inquirenti per poter rintracciare gli altri 6 miliardi di dollari intascati dal dittatore rimasto al potere a Manila per 26 anni. «I nostri sforzi stanno dando sempre meno risultati», ha ammesso Andres Batista alla guida della Commissione presidenziale per un governo giusto (Pcgg).
Marcos governò le Filippine con pugno di ferro per venti anni stornando a suo favore miliardi di dollari. Rovesciato da una rivoluzione popolare nel 1986, fuggì alle Hawaii, dove morì tre anni dopo. Sua moglie Imelda - diventata famosa per le spese stravaganti e le migliaia di paia di scarpe trovate dai dimostranti nel palazzo della coppia durante la rivoluzione - è invece tornata con la famiglia nelle Filippine dopo la morte del marito. Ma nonostante Imelda Marcos sia stata al centro di molti processi e nel 1998 sia stata condannata a dodici anni, non non ha fatto un solo giorno di prigione.

Marcos aveva investito in immobili a New York, in opere d'arte e gioielli e depositato almeno 600 milioni di dollari in conti segreti in Svizzera. «Questa ricchezza è avvolta nel mistero. Il problema è che nessuno al potere fa nulla per promuovere il nostro lavoro», ha detto Andres Bautista.

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