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Marò, la Corte Suprema dice no al versamento a famiglie dei pescatori

L'accordo raggiunto tra governo e vittime prevedeva il ritiro delle accuse ai due italiani in cambio di un cospicuo risarcimento. Custodia dei due marò prolungata sino all'11 maggio

Marò, la Corte Suprema dice no al versamento a famiglie dei pescatori

Ancora un passo indietro. La corte del Kerala, chiamata a giudicare sulla vicenda dei due marò italiani, si è pronunciata contro l'accordo raggiunto tra le famiglie dei pescatori uccisi da Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.

I due marò, tuttora detenuti in carcere in India a Trivandrum (la custodia giudiziaria è stata prolungata di altri 14 giorni, fino all’11 maggio), sono accusati di avere ucciso due pescatori indiani, compiendo una valutazione errata sulla situazione in cui si trovava l'Enrica Lexie, nave su cui erano imbarcati.

Il governo italiano e i famigliari dei pescatori avevano raggiunto alcuni giorni orsono un accordo extragiudiziale, che prevedeva il pagamento di un risarcimento di circa 150mila euro, a fronte del ritiro di tutte el accuse contro i marò. Il pagamento della somma è stato però bloccato dal tribunale.

E tra continui rinvii, perizie e colpi di scena, la vicenda dei militari italiani non accenna a concludersi tanto in fretta.

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