Nazionalisti indiani all'attacco: «Il governo si sta piegando all'Italia»

Il governo indiano è stato «troppo generoso» con i due marò italiani rimuovendo la legge antiterrorismo (Sua Act) dai capi di imputazione. È l'accusa lanciata dal Bharatya Janata Party (Bjp), il partito della destra nazionalista che guida l'opposizione. L'ex segretario del ministero dell'Interno R.K. Singh, che ora milita nel Bjp e che aveva deciso di applicare al caso il Sua Act, ha accusato il governo della coalizione Upa di «eccessiva generosità» nei confronti dei due fucilieri della Marina. Il governo, ha detto, «sta agendo come gli avvocati della difesa».
Un tribunale speciale di New Delhi, cui la polizia indiana Nia ha chiesto di assumere la tutela dei marò in attesa del processo, ha intanto rinviato l'esame della questione al 31 marzo prossimo dopo aver constatato che la Corte Suprema sta discutendo un ricorso della difesa di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone contro l'utilizzazione della legge anti-pirateria (Sua Act) e della stessa Nia.
Ieri il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha ricevuto alla Camera dei deputati la moglie di Salvatore Girone e la compagna di Massimiliano Latorre, Vania Ardito e Paola Moschetti.

Erano presenti le ministre degli Esteri Federica Mogherini e della Difesa Roberta Pinotti, che hanno espresso la determinazione di tutto il governo a fare tutto il possibile per riportare in Italia i due fucilieri di Marina, trattenuti in India da due anni.

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