Negozi sotto accusa "Carne “islamica” senza dirlo ai clienti"

Polemica nel Regno Unito

Infuria la polemica sulla carne «halal» nel Regno Unito. Alcuni fra i maggiori supermercati e catene di fast food hanno rivelato di vendere e servire, quasi sempre senza avvertire i propri clienti, carne «halal», macellata secondo il rituale musulmano. È emerso ad esempio che oltre il 70% dell'agnello neozelandese venduto in Gran Bretagna ha questa origine, che non viene specificata sulle etichette.

Parecchie critiche sono piovute sulla famosa catena britannica Pizza Express, dopo che ha rivelato come tutta la carne di pollo usata nei suoi piatti segue il rituale musulmano.La polemica verte sul fatto che nel menù dei ristoranti non viene specificata questa origine. Il metodo «halal» è criticato perché sottopone gli animali a una morte con sofferenza non necessaria. Pizza Express in una nota ha spiegato che i polli vengono prima storditi e poi uccisi, rispettando così tutte le regole vigenti. Questo non ha comunque convinto le organizzazioni laiche britanniche. «Inconsapevoli clienti devono mangiare carne macellata con metodi religiosi», ha dichiarato Stephen Evans, della National Secular Society. La scorsa settimana era finita sotto accusa la catena americana Subway per aver rimosso la carne di maiale (bacon e prosciutto cotto) venduta in 200 suoi fast food nel Regno Unito: era passata alle alternative halal per non urtare la sensibilità musulmana, andando così incontro, come aveva spiegato un suo portavoce, alle esigenze delle comunità islamiche del Paese.

Eppure le proteste stanno arrivando da più parti, sia dai gruppi animalisti, contrari a una macellazione cruenta, sia da parte dei gruppi laici e dei consumatori, che vogliono essere informati sui metodi per produrre la carne. Anche i leader religiosi delle diverse fedi sono intervenuti, in un appello sul Daily Telegraph, in cui chiedono che la macellazione rituale sia correttamente riportata sulle etichette.

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