«Nello Yemen i prigionieri di Guantanamo»

Washington La prigione speciale di Guantanamo dev'essere chiusa «perché è il simbolo di un'America che aggira la legge». Il presidente Usa Barack Obama torna su un suo cavallo di battaglia elettorale, accusa il Congresso a maggioranza repubblicana di avere sempre ostacolato la sua attuazione e fa un annuncio: i prigionieri attualmente detenuti nella base sull'isola di Cuba saranno trasferiti nello Yemen, revocando la moratoria che fin qui aveva impedito l'operazione. Sarà nominato un responsabile per sorvegliare il loro trasferimento.
La nostra nazione è ancora minacciata dal terrorismo, ma la vera concreta minaccia è il terrorismo interno, anche se il compito di battere Al Qaida «dev'essere completato». Ricordando il caso di Anwar al-Awlaki, il predicatore integralista americano di origini yemenite ucciso nel 2011 da un drone Usa nello Yemen, Obama ha detto che «quando un cittadino americano va in giro per il mondo per intraprendere una guerra contro gli Stati Uniti la cittadinanza non può essere uno scudo». I droni, ha quindi precisato, sono uno strumento legale, anche se il loro uso solleva questioni morali.

Obama ha ribadito che «l'America non è in guerra con l'Islam» e ha detto che «operazioni come quella che hanno portato all'uccisione di Osama bin Laden non possono essere la norma»: quell'operazione, ha aggiunto il presidente degli Stati Uniti, ha causato anche reazioni molto negative nel mondo islamico.
Il discorso di Obama è stato più volte interrotto da una donna, che il presidente ha ascoltato pazientemente.

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