Barack Obama sferra un nuovo attacco al Cremlino in quella che assume sempre più i contorni di una rinnovata Guerra fredda tra gli Stati Uniti e la Russia. La Casa Bianca invita i manager delle più grandi aziende americane a boicottare il forum economico di Mosca. Quella che è solo l'ultima iniziativa iniziativa per cercare di isolare il presidente Vladimir Putin dopo la crisi in Ucraina rientra a pieno titolo nella crescente strategia di pressing attuata da Obama per ferire economicamente il Cremlino.
I dirigenti di giganti come Alcoa, Goldman Sachs, PepsiCo, Morgan Stanley, ConocoPhilips e altre multinazionali con interessi economici in Russia hanno deciso di annullare la loro presenza alla conferenza, o stanno per farlo, dopo l’intensa campagna di lobbying condotta da consiglieri e ministri del presidente degli Stati Uniti. Secondo le fonti del New York Times, quasi tutti gli amministratori delegati americani rinunceranno all’International Economic Forum, in programma a San Pietroburgo. La lista delle defezioni comprende già i nomi di Jeff Immlet, ceo della General Electric che non aveva mai messo in programma il viaggio, Ryan Lance, ceo della ConocoPhillips e Klaus Kleinfeld, amministratore delegato dell'Alco. "Sono quasi vicine allo zero" le possibilità di vedere in Russia Lloyd Blankfein, amministratore delegato di Goldman Sachs.
Il pressing della Casa Bianca ha messo all’angolo i manager, che si trovano nella sconveniente posizione di non poter - e non voler - contrariare Obama, nella consapevolezza però che Vladimir Putin non accetterà di buon grado le assenze, visto che il forum rappresenta un’importante vetrina per il Cremlino e un nuovo fronte della battaglia geopolitica tra Washington e Mosca. Per cercare di non mettere a rischio gli affari e decine di migliaia di posti di lavoro in Russia, molte aziende manderanno dirigenti di più basso livello, di base in Europa, alla Davos di Putin, in programma dal 22 al 24 maggio. Molti manager hanno privatamente espresso frustrazione per la situazione, visto che i rapporti tra i due Paesi, in questo modo, potrebbero solo peggiorare, e che il vuoto lasciato dagli americani sarà semplicemente riempito dalle aziende di altri Paesi. Saranno, invece, presenti con i massimi dirigenti la tedesca E.
On, la francese Alstom, l’olandese Philips e la danese Carlsberg. Situazione che si è completamente rovesciata rispetto a un anno fa, quando l’amministrazione Obama incoraggiò i ceo a partecipare al forum per rafforzare i legami commerciali con Mosca.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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