Obama e il ragazzino ucciso «Mio figlio somiglierebbe a lui»

Obama e il ragazzino ucciso «Mio figlio somiglierebbe a lui»

«Se avessi un figlio, somiglierebbe a Trayvon». Barack Obama ha scelto il canale emotivo per sintonizzarsi con la comunità afroamericana, in rivolta dopo l’omicidio del giovane diciassettenne nero a Sanford, in Florida. Il presidente americano, però, non si è fermato a questo: «Posso immaginare ciò che i genitori stanno attraversando. Tutti i genitori in America devono capire perchè è imperativo indagare su ogni aspetto di quanto avvenuto, e tutti, a livello federale, centrale e locale, devono arrivare a conoscere come questa tragedia possa essere avvenuta». Sarà una task force speciale a indagare sulla morte dell’adolescente, colpito a morte da un vigilante nonostante fosse disarmato e innocuo. La decisione è stata presa dopo le proteste e le durissime polemiche che hanno portato alle dimissioni di Bill Lee, il capo della polizia di Sanford che non aveva provveduto a far arrestare Zimmerman. Il governatore della Florida, Rick Scott, ha anche nominato un nuovo procuratore capo, in sostituzione di Norm Wolfinger, costretto ad abbandonare «temporaneamente» l’incarico. La task force condurrà l’inchiesta e valuterà la controversa legge «Stand Your Ground», che interpreta in modo estensivo la legittima difesa.

Ma intanto la pressione dell’opinione pubblica continua a crescere e le novità delle ultime ore non bastano ai genitori di Trayvon, che vogliono l’arresto del vigilante, George Zimmerman. Migliaia di persone in tutti gli Usa hanno chiesto giustizia per lui.

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