Finisce in tribunale il braccio di ferro, cominciato allinizio dellanno, tra la Chiesa cattolica americana e la Casa Bianca sulla questione dei contraccettivi. Nellambito della riforma sanitaria fortemente voluta dal presidente Barack Obama, infatti, anche gli istituti cattolici sono adesso tenuti a rifondere le spese mediche sostenute dalle proprie dipendenti per i contraccettivi. Unimposizione che la Chiesa respinge, considerandola palesemente contraria ai propri principii. Per questa ragione dodici vescovi cattolici, a nome di 43 organizzazioni cattoliche operanti in tredici diocesi degli Stati Uniti, hanno presentato un ricorso a un tribunale federale. Si appellano al primo emendamento costituzionale, che sancisce la libertà di espressione e di religione, e sostengono che il dipartimento della Sanità lo viola costringendo gli istituti cattolici a «sacrificare le loro convinzioni in modo da poter continuare la loro missione di essere al servizio dei bisognosi».
È una questione «che riguarda la libertà di religione, non la contraccezione», spiega il cardinale Timothy Dolan, presidente della Conferenza episcopale e assiduo critico dellinquilino della Casa Bianca: recentemente era stato lui a contestare il sostegno di Obama alle nozze gay, ricordando che «il matrimonio è solo quello tra un uomo e una donna» e che negando questo principio il presidente degli Stati Uniti «si mette contro tutta una tradizione umanistica».
Obama riteneva probabilmente di aver disinnescato la disputa, che nelle prime settimane dellanno era stata molto accesa, decidendo di trasferire lonere di coprire le spese per i contraccettivi dal datore di lavoro alle assicurazioni. Ma ai dodici vescovi cattolici questo non devesser parso sufficiente, rimanendo immutata per la Chiesa la sostanza di dover provvedere economicamente per le proprie dipendenti a una pratica che la sua dottrina condanna.
La riapertura del braccio di ferro rischia di creare problemi a Obama, soprattutto in periodo di campagna elettorale. Il presidente sta già gestendo sullo stesso fronte la delicata questione del sostegno ai matrimoni omosessuali, e deve evitare il rischio di essere percepito dallelettorato cattolico come troppo distante dalle loro posizioni. Nel 2008 aveva ottenuto il voto del 54 per cento dei cattolici, ma questo sostegno è in calo: tra marzo e aprile è sceso dal 45 al 37 per cento. Va detto che Obama si era mosso con circospezione e lo sta ancora facendo, tanto è vero che è tuttora in corso la raccolta da parte della Casa Bianca di pareri in vista ulteriori compromessi sulla misura contestata, che non entrerà comunque in vigore prima dellagosto 2013. Oltre a questo, esiste anche la possibilità che la stessa riforma sanitaria nel suo insieme (di cui la misura sui contraccettivi fa parte) possa essere rigettata dalla Corte Suprema nonostante sia già stata approvata dal Congresso.
Quanto allimpatto sullelettorato cattolico che il rinvio in tribunale della misura dellAmministrazione Obama potrà effettivamente avere, si possono fare due tipi di considerazioni.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.