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Oklahoma, quattro donne uccise a colpi d'arma da fuoco

La strage in un complesso popolare. Nell'appartamento anche un bambino di 4 anni, affidato ai servizi sociali. Si ignorano movente e modalità

Le armi da fuoco continuano a mietere vittime negli Stati Uniti. Dopo i 26 morti della scuola elementare Sandy Hook e dopo la sparatoria nella quale sono rimasti uccisi alcuni vigili del fuoco per mano di William Spengler, il "killer dei pompieri", quattro donne sono state ritrovate cadaveri a Tulsa, nell'Oklahoma.

Crivellati di colpi, i corpi delle quattro vittime si trovavano all'interno di un appartamento. La polizia è arrivata sul posto grazie a una telefonata anonima. L'edificio dove è avvenuta la strage è un complesso popolare, destinato alle famiglie che ricevono sussidi da parte del governo.

Al momento non sono chiari né la dinamica del delitto né il movente. Nessun sospetto è stato fermato. Nella casa anche un bambino di quattro anni, illeso, che è stato affidato subito ai servizi sociali.

La Casa Bianca e le armi

Per quanto differente sia dalla strage di Newtown che da altri episodi simili, anche le vittime di Tulsa potrebbero pesare nel gioco politico che in questi giorni vede la Casa Bianca impegnata nel tentativo di rendere più severa la normativa che regolamenta la diffusione di armi negli Stati Uniti.

Secondo il Washington Post allo studio norme che non si limiterebbero a vietare l'uso di armi d'assalto e caricatori di grande capacità, ma prevederebbero anche controlli sul passato degli acquirenti di armi e sulla vendita.

La commissione capitanata dal vice presidente Joe Biden vorrebbe arrivare a una soluzione entro fine mese.

Una decisione immediata riuscirebbe a sfruttare anche l'emozione causata dalla strage nella scuola elementare di Newtown.

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