Rebekah: «Lo Squalo ci telefonava spesso E Cameron mi scrisse per sostenermi»

Rebekah: «Lo Squalo ci telefonava spesso E Cameron mi scrisse per sostenermi»

Londra David Cameron le scriveva messaggini firmandosi «DC» o concludendoli solo con «lol» («lots of love», come a dire, «baci», ma solo fino a che la destinataria non l’ha informato che l’abbreviativo sta invece per «laugh out loud», ovvero, risate). Lo stesso giorno delle sue dimissioni da News International e chief executive di News International, il premier le aveva raccomandato con un sms di «tenere la testa alta».
Così Rebekah Brooks, ex direttrice di News of the World arrestata per lo scandalo delle intercettazioni e in seguito rilasciata su cauzione, testimonia di fronte alla Commissione Leveson istituita a Londra per fare luce sulle intercettazioni condotte dai giornalisti dei tabloid del gruppo di Rupert Murdoch.
La Brooks ha quindi ammesso il traffico di sms con Cameron, così come con molte altre persone, per descrivere le «relazioni amichevoli» che intratteneva, lei come altri rappresentanti dei media, ha sottolineato, con i politici. Tanto che messaggi di sostegno le sono arrivati anche da Gordon brown e Tony Blair, con cui ha detto di aver cenato almeno trenta volte dal 1998 al 2007. «Ma non ho mai compromesso la mia posizione di giornalista, e loro non hanno mai compromesso la loro posizione di politici», ha aggiunto.
L’ex direttrice di News of the World ha ammesso esplicitamente di aver parlato nel 2010 con Cameron del cosiddetto «Tabloidgate». La Brooks ha invece negato di aver parlato con Cameron dello scandalo delle intercettazioni dopo lo scoop del 2011 del quotidiano Guardian secondo cui reporter di News of the World avevano spiato addirittura il cellulare di Milly Dowler, una ragazzina che fu rapita da un maniaco e poi uccisa.
Quanto alle modalità del rapporto tra i giornalisti del tabloid costretto alla chiusura per lo scandalo la scorsa estate e Rupert Murdoch, Rebekah Brooks ha testimoniato che «con lui parlavamo quasi tutti i giorni».
Ma non è tutto. La Brooks ha testimoniato che il ministro della Cultura Jeremy Hunt chiese a News International indicazioni «per lui e per Downing Street» sulla posizione da tenere nell’affare BSkyB. Lo si legge in una mail inviata da Fred Michel, il lobbista del gruppo di Rupert Murdoch in Gran Bretagna, a Rebekah Brooks.

La mail in cui si parla dell’affare Rubicon (il nome in codice dato dall’azienda all’affare BSkyB) è del 27 giugno 2011. Ed è allegata al dossier trasmesso dalla Brooks alla Commissione Leveson che indaga su questa complessa vicenda.

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