Regina contestata: «Troppi tiranni invitati a Windsor»

Regina contestata: «Troppi tiranni invitati a Windsor»

Foto di rito e polemiche di rito. Il banchetto offerto al castello di Windsor dalla regina Elisabetta II nell’ambito delle celebrazioni per i sessant’anni di anniversario del suo regno, ha suscitato un putiferio di critiche. L’evento, a cui sono state invitate le teste coronate di tutto il mondo, è diventato pomo della discordia a causa della lista degli ospiti, trapelata a poche ore dall’inizio del pranzo. A sedersi al tavolo di Elisabetta ci sono infatti anche i «cattivissimi». Primo su tutti il sovrano del Bahrain, Hamad Ben Issa Al-Khalifa, il cui Paese sconvolto dalle rivolte da più di un anno è stato teatro di violente repressioni. Mal vista è anche la presenza del re dello Swaziland, Mswati III, l’ultimo monarca assoluto del continente africano. La lista degli «indesiderabili» però non finisce qui. Peter Tatchell, attivista dei diritti umani, ne ha evidenziati altri sei. «La regina non avrebbe dovuto ospitare i sovrani del Brunei, del Kuwait, dell’Oman, del Qatar, dell’Arabia Saudita e degli Emirati Arabi Uniti», ha detto al Guardian. «Che la regina abbia invitato dei tiranni è un vero oltraggio. Nei Paesi di questi otto monarchi sono comuni violazioni dei diritti umani come la detenzione senza processo, le torture, la negazione della libertà di parola, la discriminazione nei confronti delle donne, l’omofobia e la soppressione violente delle proteste pacifiche». Le proteste, in questo senso, non sono mancate.

Il gruppo di esiliati dello Swaziland, il Swazi Vigil, ha ad esempio organizzato un picchetto davanti al Grand Hotel Savoy. Il ministero degli Esteri britannico (FCO), dal canto suo, ha sottolineato che «tutti i regnanti in carica» sono stati invitati e che la regina ha agito nella sua «capacità personale». Non da capo di Stato, dunque.

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