Il cellulare di Nicolas Sarkozy fu intercettato nell'aprile 2013 nell'ambito delle indagini sui ventilati finanziamenti alla sua campagna elettorale del 2007 da parte del defunto dittatore libico Muammar Gheddafi. Lo ha rivelato ieri Le Monde, aggiungendo che, sulla base delle conversazioni telefoniche captate è stata aperta una seconda inchiesta. Si è infatti appreso che il procuratore Gilbert Azibert avrebbe informato l'ex presidente francese degli sviluppi di un'altra vicenda su presunti finanziamenti alla stessa campagna elettorale da parte dell'anziana erede dell'Oreal, Liliane Bettencourt. Le accuse contro Sarkozy per l'affare Bettencourt, intanto, sono cadute, ma il politico sta cercando di contenere le conseguenze dell'inchiesta, contestando la legalità del sequestro dei suoi diari. Questi ultimi potrebbero infatti contenere prove dello stretto legame fra Sarkozy e l'uomo d'affari Bernard Tapie, accusato di frode per un risarcimento colossale ottenuto quando Sarkozy era presidente. Azibert, che non seguiva il caso Bettencourt ma aveva accesso alle carte processuali, avrebbe chiesto in cambio del suo aiuto un incarico presso il Principato di Monaco, scrive ancora Le Monde.
Sarkozy e il suo avvocato, Thierry Herzog, si sarebbero così recati a febbraio a Montecarlo. Per l'Ump, il partito della destra neogollista, la decisione dei giudici di intercettare le telefonate dell'ex presidente sono un «accanimento» politico contro di lui.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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