Sei lunghi anni di prigionia fra paura e speranza

Figlia della senatrice Yolanda Pulecio, e senatrice a sua volta, Ingrid Betancourt, era da oltre sei anni (23 febbraio 2002) in mano alle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc), e le numerose campagne condotte in tutto il mondo per la sua liberazione, l'avevano trasformata nel simbolo di tutti gli ostaggi delle Farc

Sei lunghi anni di prigionia fra paura e speranza

Roma - Figlia della senatrice Yolanda Pulecio, e senatrice a sua volta, Ingrid Betancourt, liberata con un blitz dell'esercito colombiano, era da oltre sei anni (23 febbraio 2002) in mano alle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc), e le numerose campagne condotte in tutto il mondo per la sua liberazione, l'avevano trasformata di fatto nel simbolo di tutte le persone prese in ostaggio nella lunga crisi colombiana. Nel video e nella lettera inviate dalla guerriglia nel novembre 2007 come prove della sua sopravvivenza, la Betancourt appare come una donna senza speranza, praticamente allo stremo, solo l'ombra della leader politica combattiva e di carattere, che aveva retto con coraggio i primi anni di prigionia.

Nata il giorno di Natale del 1961, ha studiato a Parigi, dove il papà, Gabriel Betancourt, era ambasciatore presso l'Unesco. Che avrebbe fatto strada lo predisse il poeta cileno Pablo Neruda, che un giorno, dopo aver letto una sua poesia, sentenziò: "Questa bambina andrà lontano". Sposata in prime nozze con Fabrice Delloye, diplomatico e padre dei suoi due figli, Melanie e Lorenzo, ha divorziato per tornare a unirsi in matrimonio con un manager colombiano di origine francese, Juan Carlos Lecompte. A 33 anni è entrata alla Camera, e quattro anni dopo ha varcato le porte del Senato con il partito Verde Oxigeno, con cui, senza alcun apparato, ha ottenuto nel 1998 158.184 preferenze, il maggior numero mai raggiunto da un candidato colombiano.

La sua carriera politica è stata rapida, grazie all'impegno pacifista e alle battaglie parlamentari contro la corruzione, fino alla pubblicazione nel 1996 del libro 'Si' sabià (Sì, lo sapeva) sul finanziamento della campagna del presidente Ernesto Samper da parte del Cartello di Calì della cocaina. Il suo sequestro, e quello della vice-candidata presidenziale e amica, Clara Rojas, era avvenuto durante un rischioso viaggio fra le città di Florencia e San Vicente del Caguan, capoluogo della 'zona di distensione' nel sud della Colombia, controllata all'epoca dalle Farc, appena cinque giorni dopo la rottura del negoziato di pace con l'allora presidente Andres Pastrana.

Il presidente del Venezuela, Hugo Chavez, si è proposto più volte come mediatore con le Farc per la liberazione degli ostaggi, incontrando sempre l'opposizione del presidente Alvaro Uribe. La sua mediazione il 10 gennaio scorso ha portato alla liberazione di Clara Rojas e di un altro ostaggio, Consuelo Gonzales De Perdomo. Il 28 febbraio scorso le Farc hanno liberato un'altra ex parlamentare rapita, Gloria Polanco, 49 anni, sequestrata nel 2001 insieme a due dei suoi tre figli, poi liberati nel 2004.

Le Farc nel 2005 avevano ucciso suo marito in un'imboscata. Ingrid Betancourt era stata dichiarata nel dicembre 2003 cittadina onoraria di Roma dall'allora sindaco Walter Veltroni, ed è stata anche candidata al premio Nobel per la pace.

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