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LA SHARIA IN EGITTOLa legge del Corano «fonte primaria del diritto» anche con i generali

Il Cairo Uno Stato democratico e civile, nel quale vengono confermati i principi della sharia, le legge islamica in quanto base della legislazione nazionale. Sono questi i principi della nuova Costituzione egiziana, sottoposta al voto dell'Assemblea costituente in queste ore, prima di un referendum popolare. Ma secondo i più critici viene amplificato il ruolo dei militari, di cui vengono conservati i privilegi, mentre vengono proibiti i partiti religiosi che avevano trionfato nelle utlime elezioni.
L'Egitto continua a confermarsi Paese dei record. Dopo avere deposto due presidenti in due anni, Hosni Mubarak nel 2011 e Mohamed Morsi nel 2013, ora procede ad approvare la sua seconda Costituzione nel giro di un anno.
Ad esattamente un anno di distanza dalla maratona notturna che portò all'approvazione della Costituzione fortemente voluta dai Fratelli musulmani e dal loro primo presidente eletto Mohamed Morsi, la nuova Assemblea costituente, che in questo caso si chiama comitato dei 50, ha cominciato a votare nel pomeriggio i 247 articoli che compongono la nuova carta costituzionale egiziana, che sostituirà dunque quella approvata sotto Morsi e che è stata sospesa dopo la sua deposizione il 3 luglio.


Una volta approvato dal comitato dei 5,0 il nuovo testo costituzionale sarà trasmesso al presidente ad interim Adly Mansour, che dovrà convocare un referendum popolare entro un mese.

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