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Siria, rapito un ingegnere italiano Lavorava in un'acciaieria a Latakia

Il tecnico lavorava a Latakia, in un'acciaieria. Secondo la Farnesina è stato rapito con due colleghi, forse russi

Siria, rapito un ingegnere italiano Lavorava in un'acciaieria a Latakia

Mario Belluomo, ingegnere italiano di Catania, dipendente di un'acciaieria siriana nei pressi Latakia, città a ovest di Idlib, è stato rapito insieme a due colleghi vicino a Tartus, porto sul Mediterraneo.

Le due persone sequestrate insieme a lui sarebbero di nazionalità russa. A Tartus l'unica base navale russa al di fuori dell'ex territorio dell'Unione Sovietica. Mosca non ha però finora confermato la notizia, in corso di verifica all'ambasciata a Damasco.

La Farnesina ha sottolinea come il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, stia seguendo personalmente la vicenda. "L'incolumità del connazionale è la nostra priorità assoluta ed è indispensabile tenere il massimo riserbo".

Il rapimento, a sentire uno dei fratelli di Belluomo, Gianfranco, non sarebbe avvenuto oggi, ma "nei giorni scorsi". A ritardare la diffusione della notizia - spiega la Farnesina - la volontà di non far trapelare l'accaduto "per evitare di farlo diventare un caso internazionale". I parenti del rapito hanno chiesto discrezione alla stampa, per evitare preoccupazioni alla madre anziana, che "non sa ancora alcunchè".

Chi è l'italiano rapito

Ingegnere dal 1981, Belluomo vive a San Gregorio, alle porte di Catania. Fino a giugno si trovava in Sicilia. Non è chiaro dove lavorasse in Siria. Probabilmente era un dipendente della Hmisho. L'acciaieria nega però di avere stranieri tra gli assunti: "Da cinque anni la nostra azienda non si avvale di consulenti stranieri, né italiani né di altra nazionalità".

Precedenti

In precedenza erano stati rapiti in Siria altri due ingegneri italiani, Domenico Tedeschi e Oriano Cantani. Rapiti il 18 luglio 2012, i due erano stati rilasciati otto giorni dopo.

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