Con l'incontro a Marrakesh tra gli Stati che si definiscono Amici della Siria, arriva oggi il riconoscimento ufficiale dell'opposizione come unico rappresentante legittimo "del popolo siriano". Il sì viene da Washington, come era già arrivato da Londra e Parigi.
Da una parte la Francia, che comunque torna a ripetere che non forinirò aiuto militare, né interverrà, a meno che non sia confermato il rischio di un dispiegamento delle armi chimiche da parte di Assad. Dall'altra la Casa Bianca, che ritiene l'attuale opposizione "abbastanza inclusiva" da essere considerata legittima. E sottolinea l'importanza diplomatica del gesto, invitando a considerare che dal riconoscimento vengono "maggiori responsabilità" e impegno a "una transizione politica che rispetti i diritti di donne e minoranze".
Poco convinta della decisione la Russia, alleato della Siria. Il ministro degli Esteri, Serghiei Lavrov si è detto "stupito" di quanto deciso. Il riconoscimento dell'opposizione sarebbe - a suo dire - in contrasto con gli accordi di Ginevra.
Ieri Washington aveva preso un'altra decisione fondamentale, includendo il Fronte al-Nusra, una delle fazioni in lotta contro il regime di Damasco, nell'elenco delle organizzazioni terroristiche. Dietro i ribelli jihadisti, che nei giorni scorsi hanno conquistato la base militare di Sheik Sulayman, ci sarebbe al-Qaeda in Iraq.
Il leader dei ribelli combattenti in Siria ha condannato la decisione della Casa Bianca, sottolineando che gli uomini di al-Nusra "stanno combattendo fianco a fianco" con le altre fazioni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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