Suore di Maaloula libere dopo tre mesi. Ai ribelli in cambio 153 detenute

Le religiose si trovano ora in Libano. Erano state prelevate dal loro convento il 2 dicembre scorso

Madre Blagia Sayaf con le altre suore, dopo la liberazione
Madre Blagia Sayaf con le altre suore, dopo la liberazione

Beirut - Le 13 suore che erano state rapire dalla città di Malula in Siria sono state rilasciate in cambio della scarcerazione di 153 donne detenute in carceri della Siria. Le religiose, rilasciate nei pressi di Jdaydet Yabouss, in Siria, si trovano ora ad Aarsal, in Libano. Lo ha dichiarato il capo della sicurezza generale del Libano Abbas Ibrahim. Le suore saranno accolte nella cattedrale di Damasco «Al Maramieh», dove è prevista una messa solenne per celebrare il loro rilascio. Le religiose erano state prelevate il 2 dicembre scorso dal loro convento a Malula, città cristiana a nord della capitale siriana, e portate nella vicina Yabroud, dove di recente sono stati registrati intensi combattimenti tra i ribelli e le forze governative e da dove sarebbero state trasferite in Libano, per tenerle al riparo dagli scontri.

Nei giorni scorsi i sequestratori avevano presentato un lunga lista di richieste fra cui la liberazione di un grande numero di detenuti dalle carceri siriane, il ritiro delle forze governative e l'approvvigionamento alimentare degli abitanti della regione in mano ai ribelli.

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