Le truppe dell'ex vicepresidente del Sud Sudan Riek Mashar, uno dei leader dei ribelli, hanno massacrato centinaia di civili, su base etnica, durante la conquista di Bentiu, città strategica e capoluogo dello stato settentrionale di Unity, dove si trovano i più grandi e importanti giacimenti petroliferi del Paese. Lo denuncia l'Onu, aggiungendo che nelle violenze avvenute nella moschea Kali-Ballee sono state uccise più di 200 persone e ferite 400. Decine di persone sono poi state uccise in chiese, ospedali e in un compound del Programma alimentare mondiale (Pam), agenzia dell'Onu. I ribelli fedeli all'ex vicepresidente Riek Machar combattono l'esercito leale al presidente Salva Kiir. «I ribelli hanno preso d'assalto diversi luoghi dove avevano trovato rifugio centinaia di civili tra sud sudanesi e stranieri e hanno ucciso centinaia di civili dopo averne accertato l'etnia o la nazionalità», si legge in un comunicato.
I ribelli inoltre hanno dichiarato alla radio locale che alcuni gruppi etnici non dovrebbero stare a Bentiu, e hanno chiesto agli uomini di violentare le donne di altre comunità, aggiunge la nota. Bentiu era stata conquistata due giorni prima di un attacco ad un compound dell'Onu e cui furono uccise 58 persone.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.