Turchia, annullata l'audizione a Bruxelles sulla protesta di Istanbul

Gli eurodeputati rinviano una missione nel Paese. Il ministro della Giustizia turco non sarà a Bruxelles per incontrare l'Europarlamento

Turchia, annullata l'audizione a Bruxelles sulla protesta di Istanbul

Sgomberate piazza Taksim e il Gezi Park, superata senza troppi patemi - ma non senza dichiarazioni roboanti - la giornata di sciopero indetta ieri da principali sindacati, la Turchia era attesa oggi a Bruxelles, alla commissione Esteri del Parlamento europeo.

Il ministro della Giustizia di Ankara, Sadullah Ergin, doveva essere ricevuto oggi da un'Aula che vuole risposte su come le autorità stanno gestendo la protesta che da giorni infiamma la Turchia. Questo prima che l'incontro venisse annullato. In un braccio di ferro che sta contrapponendo il governo di Erdogan e l'Ue, gli eurodeputati hanno annullato una visita prevista oggi ed Ergin ha annunciato che non parteciperà all'audizione all'Unione Europea.

Il grande punto interrogativo che l'Unione Europea si pone riguarda il dispiegamento delle forze di polizia durante le proteste. I manifestanti non hanno esitato a condannare l'utilizzo di una violenza giudicata eccessiva, dalle manganellate agli agenti chimici mescolati all'acqua degli idranti. Un manipolo di leader politici, Merkel in testa, hanno parlato di una reazione "troppo dura" e sollecitato spiegazioni da Erdogan. L'assemblea plenaria di Strasburgo ha chiesto di adottare "una posizione unificante e conciliante".

Dal canto suo il premier turco ha risposto con veemenza, facendo dire al suo vice che in caso di necessità sarebbero stati schierati anche i gendarmi e l'esercito. E sottolineando - in risposta alla voce della politica comunitaria - che "non riconosce l'autorità dell'Europarlamento". Di giovedì scorso la risoluzione con cui l'Unione Europea critica la gestione della crisi da parte del governo di Ankara. Un documento di cui Erdogan contesta la legittimità, dichiarandosi "contro chiunque cerchi di violare il mio spazio di libertà".

A preoccupare l'Unione Europea sono anche gli arresti eseguiti, centinaia.

In molti casi i famigliari delle persone non hanno avuto notizie. Ieri è stato fermato anche un fotoreporter italiano, Daniele Stefanini. Rilasciato ieri in tarda serata, dovrebbe rientrare già oggi a Roma. Il presentatore di una tv indipendente è stato bloccato dalla polizia tra le proteste.

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