Estorsioni ai parrocchiani, arrestato

Liberato dall’indulto, tossicomane terrorizzava anziani fedeli: «O mi dai 50 euro o ti sparo». Preso in chiesa mentre riceve il pizzo da una vittima

«Il Gaetano? Ma qui in parrocchia lo conoscono tutti! Sapevamo che aveva avuto qualche problemino con la giustizia, ma che adesso si fosse messo a fare l’estorsore anche con quelli che gli hanno sempre dato una mano, beh, questa è proprio bella! Se l’hanno messo dentro hanno fatto bene. Vero Teresa? Vero che hanno fatto proprio bene a metterlo in galera il Tanino?».
Quando si parla «del Gaetano» (detto Tanino) le signore che sgranano il rosario davanti alla chiesa della Madonna della Medaglia Miracolosa in viale Lucania, scuotono la testa: la storia di questo balordo pugliese, residente al Corvetto, che piangeva miseria in parrocchia e poi minacciava i vecchietti per farsi dare soldi era nell’aria da un po’, da almeno un anno, ma in molti avevano paura di parlare. Paura del Gaetano e delle sue minacce.
Lui, un 48enne originario di Foggia con più problemi che capelli (è un ex tossicodipendente con diversi precedenti penali alle spalle e soffre di una serie di malattie infettive), dopo essere stato scarcerato un anno e mezzo fa grazie all’indulto, è stato arrestato di nuovo mercoledì dagli investigatori del commissariato Mecenate con l’accusa di estorsione, proprio quando sembrava si fosse davvero rimesso sulla buona strada. E invece... Ma che buona strada! Era tutta apparenza. Secondo i poliziotti Gaetano C., una volta fuori dalla galera, ci ha messo poco a passare dalle lacrime alle minacce. Dal chiedere aiuto ai vecchietti del centro di ascolto della parrocchia, con gli occhioni buoni del bisognoso che non ce la fa a tirare avanti, per poi passare a fare la voce grossa, magari al telefono, per ottenere dagli stessi nonnini del denaro. Soldi che, è superfluo sottolinearlo, a uno come lui non bastavano mai. Ed era allora che Gaetano passava alle maniere forti, le minacce di morte: «Dammi i soldi altrimenti vengo a casa tua e ti sparo». E così riusciva solitamente a raggiungere il suo scopo.
Tutto questo finché non ha incontrato il Carletto, 84 anni portati con fierezza e un coraggio da leone. C’è sempre quello che non ci sta, quello che dice «no». È stato lui a denunciare tutto alla polizia. «È un anno che quello mi minaccia, si fa dare del denaro, scompare, si rifà vivo e vuole di nuovo soldi - ha detto Carletto in commissariato -. Non lo fa solo con me, sapete? Ma gli altri anziani hanno paura... Vedrete adesso che qualcuno l’ha denunciato come si faranno vivi anche gli altri vecchietti della parrocchia con storie simili alla mia!».
Tuttavia i poliziotti, nonostante la denuncia di Carletto fosse ormai formalizzata, Gaetano volevano prenderlo in flagranza. E lui si è messo nel sacco da solo: martedì ha telefonato a Carletto al centro ascolto parrocchiale e, con il solito vocione cavernoso, gli ha detto che voleva ancora i soliti 50 euro. «Sennò ti sparo» ha concluso chiudendo la comunicazione.


Il giorno dopo, in chiesa, mentre Carletto dava i 50 euro a Tanino, tra i banchi, fingendosi devoti prostrati in preghiera, c’erano anche i poliziotti del commissariato Mecenate. Che hanno seguito Gaetano fuori dalla parrocchia e poi gli hanno messo le manette. «Adesso aspettiamo le denunce di altri anziani» dicono gli investigatori. Carletto ci spera, Gaetano un po’ meno.

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