L’Eta torna a colpire e lo fa in Cantabria, affollata meta turistica del nord spagnolo, dando così il via alla sua consueta “campagna estiva”. Fortunatamente il bilancio della serie di mini-bombe, esplose ieri in tre località balneari e su un campo da golf, registra solo lievi danni materiali. Una quinta deflagrazione, di cui però rimangono ignoti i mandanti, ha provocato il ferimento di una donna. Le prime quattro esplosioni, tutte di piccola entità e firmate dal gruppo armato di separatisti baschi, sono state precedute dalla tradizionale telefonata di avvertimento-rivendicazione. In questo modo la Guardia civil ha avuto tempo di evacuare le zone interessate, già peraltro semideserte per le cattive condizioni meteo della giornata, che hanno tenuto i bagnanti lontani dalle spiagge.
Per colpire la fiorente industria turistica spagnola e ricordare al governo centrale la sua minaccia, l’Eta sceglie infatti una giornata grigia e piovosa. Alle 10.15 una chiamata anonima ai servizi di emergenza annuncia l’imminente deflagrazione di quattro ordigni, fornendone la collocazione: tutti tra Laredo e Noja, sulla costa atlantica basca in Cantabria, a metà tra Santander e Bilbao. Il tempo di evacuare i presenti, e alle 12.30 la prima bomba scuote il lungomare di Laredo, mandando finestre e cabine in frantumi e lanciando in aria un pennacchio di fumo di oltre venti metri. Il secondo ordigno è nascosto tra le dune di Noja, ed esplode a 40 minuti di distanza dal primo. I pochi turisti presenti erano scappati poco prima in modo disordinato, intasando la strada per Bilbao. La terza deflagrazione, alle 14 ora locale, colpisce ancora Laredo e sconquassa la capannina dei soccorsi della Croce rossa locale. La serie di attentati sembrava chiusa un’ora dopo con un’esplosione su un campo da golf di Noja, quando alle 17, inattesa, arriva una quinta deflagrazione, di cui solo formalmente sono ancora senza nome i responsabili. Questa volta a Getxo, vicino Bilbao, fuori da una succursale della Barclays Bank. Rimane ferita una donna, colpita da un calcinaccio.
La prima reazione ufficiale all’ultima sfida dei separatisti tocca al ministro spagnolo dell’Interno, Alfredo Perez Rubalcaba, che minaccia: al momento «il miglior modo per assicurarsi un lungo soggiorno in carcere è quello di arruolarsi nell'Eta». Il Psoe, il partito socialista al governo, ha condannato l’azione che «colpisce tutti i cittadini».
Le affollate spiagge spagnole non sono un obiettivo nuovo per il terrorismo marcato Eta. Da quasi trent’anni le «campagne estive» della Euskadi Ta Askatasuna (letteralmente «Paese basco e libertà») sono sinonimo di raffiche di attentati contro il cuore del turismo di quello che è il secondo Paese più visitato al mondo dopo la Francia.
L'ultimo attentato dell'organizzazione separatista risale al 4 luglio, quando una bomba è esplosa nei Paesi Baschi vicino a un impianto di telecomunicazioni. Fiaccata da numerosi arresti in Spagna e in Francia, ma lontana dalla resa, in quaranta anni di terrorismo l'Eta ha causato 823 morti.
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