Eta, Spagna vittima di allarmi bomba Trovati altri ottanta chili di esplosivo

Zapatero è pentito: «Forse abbiamo trattato con le persone sbagliate»

Madrid. La Spagna ormai ha i nervi a fior di pelle. Ieri all'aeroporto di Bilbao un falso allarme bomba ha costretto la polizia basca ad evacuare il parcheggio per colpa di una presunta telefonata dell'Eta. L'allarme si è poi rivelato falso e i voli sono stati ripristinati, ma poco dopo un secondo allarme bomba ha costretto ad evacuare un aereo sul punto di cominciare il rullaggio per decollare dall'aeroporto di Tenerife, nelle Canarie.
Ma non basta. Gli etarra avevano programmato per il 24 dicembre l’attentato all'aeroporto madrileno di Barajas che il 30 dicembre ha provocato due morti, ma la scoperta il giorno prima di un covo ad Amorebieta nel quale erano nascosti detonatori ed esplosivi ha fatto cambiare i piani. Vicino al covo, dove mercoledì è stato trovato un veicolo con 100 chili di esplosivo, la polizia ha scoperto altri 80 chili di esplosivo e materiale per la fabbricazione di ordigni.
Il governo spagnolo dal canto proprio ha ammesso di aver avuto «interlocutori» forse sbagliati nel suo dialogo con gli indipendentisti baschi dell’Eta.

Solo una settimana prima rappresentanti del governo e dell'Eta si erano riuniti confermando la tregua permanente dichiarata dall'organizzazione armata il 22 marzo. In tutto questo il corpo della seconda vittima, Diego Armando Estacio, di 19 anni, che risultava disperso da sabato è stato trovato ieri. Era a bordo della sua auto travolta dalla macerie.

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