Cultura e Spettacoli

Ethan Hawke: «La mia vita in un film»

Nel film di Resnais interpreta Nicole, una donna vicina al divorzio e ammette: «Prediligo i personaggi antipatici»

Pedro Armocida

da Venezia

Ne ha fatta di strada Ethan Hawke da quando Peter Weir lo scelse per L’attimo fuggente, film manifesto di una generazione, contribuendo a lanciare a diciannove anni questo timido attore nato ad Austin, Texas. Più o meno la stessa età del protagonista di The Hottest State (Lo stato più caldo), il secondo film di Hawke regista, presentato nella sezione Orizzonti, che guarda caso, approda proprio dal Texas a New York per fare l’attore. The Hottest State è tratto dal suo omonimo libro di dieci anni fa, pubblicato in Italia da Sonzogno col titolo Amore giovane, cui ha fatto seguito più recentemente Mercoledì delle ceneri (Minimum Fax). Un romanzo, e quindi un film, fortemente autobiografici come spiega lo stesso attore-regista-scrittore, due nomination agli Oscar (Prima dell’alba e Training Day): «L’eroe del film è un giovane attore, che arriva a New York senza sapere bene chi è veramente. Insomma esattamente la stessa situazione in cui mi trovavo io quindici anni fa quando ho iniziato a scrivere il romanzo. La mia speranza era che, avendo un po’ di tempo a disposizione, potessi capire meglio i temi di questa storia e realizzare un film onesto e personale».
The Hottest State, che verrà distribuito in Italia da Mikado in autunno, racconta l’innamoramento folle di William, il protagonista interpretato da Mark Webber, per Sara, affascinante e imprevedibile cantautrice (la bella attrice colombiana Catalina Sandino Moreno che dopo l’acclamato esordio con Maria Full of Grace sta per girare con la nostra Giovanna Mezzogiorno il film tratto da L’amore ai tempi del colera di García Márquez). Per lungo tempo solo baci e niente sesso, poi lei si concede durante alcune appassionanti giornate messicane, promette matrimoni, vanno a vivere insieme, ma all’improvviso si ritrae, t’amo-non t’amo e il nostro povero protagonista, cotto a puntino, tocca i bassifondi della dignità per riconquistarla.

A questo proposito Hawke, un matrimonio e due figli alle spalle con Uma Thurman, in vena di citazioni, ricorda che Orson Welles diceva che «innamorarsi la prima volta è come avere il mal di mare, quando stai al bordo della nave a vomitare. Con l’unica differenza che chi ti vede pensa che sia meraviglioso stare così». Un’altalenante storia d’amore, raccontata con un occhio ai film americani postadolescenziali e l’altro al cinema francese alla Rohmer, che porterà il protagonista a confrontarsi col suo passato, con i suoi genitori che si sono separati quando era bambino, con suo padre (interpretato dallo stesso Hawke) che non vede da quel dì. Le medesime esperienze vissute dall’attore, che però avverte: «I film che preferisco sono quelli di tipo personale. Ma qui non si tratta delle mie memorie, piuttosto è l’interpretazione delle mie esperienze del passato.

Spero che si veda la mia ricerca di mostrare la differenza che intercorre tra essere cresciuti e essere veramente adulti».

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