Un confronto sul complesso mondo dellindustria tessile italiana: questo il senso della tre giorni che si conclude oggi in Lombardia, fortemente voluta dallonorevole Lara Comi, vicepresidente della Commissione mercato interno e protezione dei consumatori del Parlamento europeo (Imco), che sta attualmente vagliando la proposta di regolamento relativa alle denominazioni delle fibre e alletichettatura dei prodotti tessili.
«È ora che questo regolamento riprenda a camminare - spiega Lara Comi - e che venga prevista per le merci che entrano nellUnione europea letichettatura obbligatoria con indicazione del Paese dorigine. Solo in questo modo il cittadino potrà realmente conoscere la provenienza dei prodotti che entrano nel territorio dellUnione».
Queste normative avranno impatto immediato e positivo sulla nostra economia: le imprese italiane nel settore tessile-moda rappresentano infatti il 40% di quelle di tutta lUe, concentrate come sono nei distretti industriali (Biella, Carpi, Castel Goffredo, Prato), tra i quali un ruolo particolare per storia, tradizione e qualità riveste Como. «Difendere il nostro marchio significa lavorare per fare squadra e unire le forze per difendere linteresse nazionale.
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