da Milano
Giallo alla Commissione europea sul regolamento sull'etichettatura obbligatoria delle merci extra Ue. Passa letichettatura dei prodotti industriali, ma rischia di affondare la difesa delle denominazioni di origine in agricoltura. E scoppia la bagarre, perché Italia e Francia non ci stanno ad aprire le frontiere a prodotti «fantasma». Da Roma, appena rientrato dal vertice cinese, il ministro alle Attività produttive, Claudio Scajola, ha affermato: «È essenziale proteggere in modo più efficace il made in Italy. Nelle prossime settimane partirà una campagna, vasta e costosa, di lotta alla contraffazione sui diversi media, dalla radio alle tv». Ne prende atto la Coldiretti che ora però pretende lobbligo delle etichette anche sugli alimenti: luogo di allevamento o coltivazione del prodotto. Secondo Coldiretti, l'obbligo di etichetta anche sui cibi consentirà di «combattere le contraffazioni e garantire la rintracciabilità delle produzioni, maggiori controlli e scelte di acquisto consapevoli per i consumatori di fronte alle emergenze sanitarie che si rincorrono». Ma proprio sui prodotti alimentari è scoppiata la bomba: «È filtrato un documento con alcune improponibili e inaccettabili innovazioni - ha affermato allarmato il sottosegretario alle Politiche agricole, Paolo Scarpa Bonazza Buora, stigmatizzando l'indicazione della data del 2010 per l'eliminazione delle restituzioni all'export - rilevo che il parallelismo al quale la Commissione Ue si è impegnata ad attenersi - ha sottolineato - non è rispettato, dal momento che non sembrano esserci adeguate contropartite».
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