Prima personale dellartista Eugenia Vanni alla galleria Riccardo Crespi. Negli spazi di via Mellerio 1 una ventina di opere, che spaziano dallinstallazione, alla grafica, a disegni su tela raffiguranti paesaggi realizzati con cartone nero intagliato, gomma e neon. Ideale filo conduttore dellesposizione è il senso di fallimento e approssimazione che accompagna tutti i lavori che appaiono quasi come dei risultati scientifici, scaturiti però da processi estetici che lartista ha volutamente reso tecnicamente indefinibili. Il disegno, ad esempio, affronta superfici impervie perdendo il suo carattere cancellabile, diventando invece indelebile. Ed è il disegno stesso a contenere naturalmente un continuo riferimento all'arte del rinascimento, un substrato artistico che fa indissolubilmente parte di Eugenia Vanni, proprio per il forte legame dellartista con il territorio senese e la sua storia dellarte.
Nella mostra infatti, lidea stessa di «tecnica» e i media utilizzati dallartista vengono rimessi in discussione e considerati in maniera non convenzionale, diventando nelle sue mani uno strumento quasi scientifico e oggettivo di studio del mondo perchè, nellidea dellautrice, le tecniche sono limmagine stessa che provocano.
Lo spazio della galleria, data la sua particolare struttura, acquista perciò la funzione di un osservatorio in cui la natura e la società vengono come scoperte per la prima volta, diventando i risultati di esperimenti il cui fine è la conoscenza della realtà.
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