Euro 2016, l'Italia all'esame Uefa

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Letta: «Corriamo uniti, parliamo con voce armonica». Ma serve la legge sugli stadi, approvata in Senato e ancora non calendarizzata alla Camera. Avversario più temibile la Francia. Il presidente Figc Abete: «Platini? Grande dirigente, come numero uno dell'Uefa penso abbia il dovere e l'interesse che la scelta sia la migliore»

«Abbiamo risposto a tutte le domande. L'Italia si è presentata con una voce unitaria ed armonica»: è la sintesi del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, al termine dell'incontro tra il Governo italiano e la delegazione della Uefa guidata dal portoghese Gilberto Madail, per confermare il suo supporto alla candidatura italiana per l'Europeo di calcio del 2016.
All'incontro a Palazzo Chigi hanno partecipato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo sport Rocco Crimi, il presidente del Coni Gianni Petrucci, quello della Federcalcio Giancarlo Abete, della Lega Calcio Maurizio Beretta e i sindaci delle 12 città prescelte.
L'incontro, definito all'unisono «positivo», chiude la due giorni dell'Uefa in Italia, una delle tappe del tour nei paesi candidati (Francia e Turchia). L'Italia si è presentata alla delegazione Uefa forte del sostegno del governo e delle amministrazioni locali, con un dossier dettagliato accompagnato, all'atto della presentazione dalla sottoscrizione da parte del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi «delle 14 garanzie», come ha sottolineato Crimi.
La corsa per ospitare Euro 2016 si presenta non facile: perchè tra le contendenti la favorita sembra la Francia e perchè uno degli scogli diventa l'approvazione della legge sugli stadi, che ha subito uno stop dopo l'approvazione in ottobre al Senato. Per l'Uefa quella degli stadi è una questione importante, così come grande peso hanno logistica e fiscalità.
«L'Italia ha parlato con una voce sola, dando prova di grande coesione tra il sistema politico e quello amministrativo - le parole di Letta - Riteniamo di avere un valore aggiunto, in termini di patrimonio artistico, di clima, di meriti sportivi. Abbiamo risposto a tutte le domande che ci sono state poste».
L'incontro con la delegazione Uefa è propedeutico ad una valutazione tecnica che verrà fatta successivamente: il nome della città che ospiterà Euro 2016 si saprà il 28 maggio, come ha sottolineato il portoghese Madail: «Non chiedetemi commenti sul dossier italiano - ha detto in conferenza stampa - La nostra visita è importante ai fini dell'assegnazione della manifestazione. Nello specifico questo incontro ha riguardato due aspetti: i risvolti prettamente tecnici del dossier, e la verifica della forza del sostegno ufficiale alla candidatura dell'Italia». Madail ha ringraziato «la Lega calcio per il dossier e il governo per la disponibilità».
«La legge sugli stadi - ha detto Crimi - è stata approvata al Senato, all'unanimità, a ottobre. Poi è arrivata la Finanziaria, e dopo ancora la pausa elettorale. C'è accordo tra le forze politiche per un'approvazione rapida, magari con qualche miglioramento».
Che quello con la delegazione Uefa sia stato un incontro «positivo» lo sottolinea anche il presidente della Figc, Giancarlo Abete che però mostra una certa cautela. «Siamo ancora nella fase tecnica della valutazione dei dossier. Poi il 15 maggio l'Uefa darà la sua valutazione. Infine il 28 maggio ci sarà la decisione finale. Facciamo un passaggio alla volta». Il numero uno della Figc non si sbilancia. Come quando risponde ad una domanda sull'eventuale peso di Platini sulla decisione finale: «Penso sia un grande dirigente e presidente dell'Uefa e come presidente dell'Uefa abbia la volontà, il dovere e l'interesse a far sì che la scelta - nella quale lui e io non avremo il diritto di voto - possa essere nell'interesse dell'organizzazione che lui presiede».

Abete incassa poi il «massimo sostegno» del Coni per voce del suo presidente, Gianni Petrucci, e sottolinea che la legge sugli stadi , in fase di approvazione, è uno «strumento fondamentale per dare opportunità al calcio che rimane patrimonio di passione e di potenzialità economica». Sull'importanza dell'approvazione della legge sugli stadi si è soffermato il presidente della Lega Calcio Maurizio Beretta: «il provvedimento rappresenterà un grande salto di qualità».

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