da Roma
La vittoria del sì è scontata in Lombardia, Veneto e Friuli. E sembra probabile in Piemonte. Un testa a testa è previsto nel Lazio. Sì senza riserve sembra quello che consegnerà la Sicilia alle urne domenica e lunedì. Con questi dati, visto che il referendum non ha quorum e che si contano il numero dei voti in tutta lItalia, i sondaggisti non sono affatto sicuri che vinca il no. E nelle segreterie dellUnione si comincia a temere leffetto 10 aprile. Un testa a testa che si risolverà con gli ultimi voti. Lo scrive Il Riformista ieri mettendo in allarme la sua parte politica. Al punto che Maurizio Chiocchetti, cerniera organizzativa tra il comitato per il No e lUlivo da giorni gira nelle stanze del comitato referendario dando la sveglia: «Se teniamo presenti i risultati del voto di aprile come si fa a dire che il Sì ha perso in partenza?». Così gli ultimi giorni sembrano diventati decisivi, non solo per la vittoria del No o del Sì, ma anche per aumentare laffluenza, soprattutto nelle zone dove si sa che come andrà a votare la gente. Lo scontro tra i due Poli - dicono i sondaggi - adesso è sul numero dei votanti. E La Sicilia pare diventata decisiva. Lo spiega Alessandra Ghisleri, la maga di Euromedia, sempre al Riformista. Nellisola infatti sembrano disinteressati al referendum, ma siccome sarebbero tutti voti per il Sì, i partiti di centrodestra dovranno attivarsi moltissimo a portare la gente a votare. La stessa cosa è per la Toscana e lEmilia rispetto al No. «Chi sarà più bravo a convincere la gente del Sud e quella del Centro ad andare a votare vincerà le consultazioni» - spiega sempre la Ghisleri, che ha fatto per conto di Euromedia i sondaggi, gli unici azzeccati alle ultime politiche. Euromedia infatti aveva sostenuto che se fosse andato a votare l85% ci sarebbe stato il «pareggio tecnico».
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