Europa League: la Lazio si disfa Roma e Genoa ok, con il fiatone

I rossoblù di Gasperini non riescono a gestire il doppio vantaggio: il Lille pareggia, ma nel recupero Sculli regala i tre punti. Per i giallorossi solito successo in rimonta (rete decisiva di Okaka) e secondo posto nel girone. Biancocelesti alla deriva: distrutti dal Villareal, dal rosso a Baronio e dal rigore fallito da Foggia

Europa League: la Lazio si disfa 
Roma e Genoa ok, con il fiatone

Il carattere del Genoa, l’orgoglio della Roma, la disfatta della Lazio. Nel quarto turno di Europa League sorridono solo le italiane impegnate davanti al proprio pubblico. I Grifoni, dopo essersi ripresi in campionato, rinascono anche in Europa anche se con il batticuore; i giallorossi, sotto di un gol, trovano la forza di ribaltare il risultato; i biancocelesti affondano in casa del «Sottomarino Giallo» Villarreal già dopo un quarto d’ora grazie anche all’arbitraggio discutibile del tedesco Kircher.

La squadra di Gasperini batte il Lilla dal quale era stato preso a pallate all’andata, riduce a un solo punto il distacco dai francesi, raggiunge il Valencia e tiene aperto il discorso qualificazione. Sotto un vero diluvio, il Genoa va avanti di due gol con Palacio e Crespo, subiscono la clamorosa rimonta di un Lilla generoso (l’uno-due è siglato da Frau e Gervinho, entrati nella parte finale del match), ottiene i preziosi tre punti al 93’ con Sculli su assist di Palladino. Tafferugli tra tifosi prima del match: sei feriti, di cui cinque francesi, e venti identificati.

Vince ma convince poco la Roma: compassata e svogliata nel primo tempo, durante il quale subisce lo svantaggio; in superiorità numerica nella ripresa, quando sorpassa il Fulham e conquista il secondo posto nel girone. Dopo 19 minuti il rigore di Kamara (fallo di Andreolli sullo stesso attaccante) sblocca il match. I giallorossi reclamano un penalty netto (mani evidente in area di Pantsil), perdono il portiere Doni per infortunio - salterà probabilmente l’Inter - e quando Nevland si fa cacciare tre minuti dopo essere entrato in campo, la partita cambia: pareggio in coabitazione tra i fratelli Riise (tiro di John Arne, deviazione di Bjorn Helge), rete della vittoria di testa di Okaka.

Non c’è partita per la Lazio, affossata subito da tre gol del Villarreal (che la raggiunge in classifica) e dall’ingiusta espulsione di Baronio, oltre che da un penalty sbagliato da Foggia. Serata terribile al Madrigal: tre minuti e Pires supera Bizzarri.

Baronio viene espulso per una gomitata inesistente, Cani e ancora Pires su rigore (fallo di Diakité) fanno allungare gli spagnoli. Foggia butta invece sulla traversa il tiro dagli 11 metri concesso per fallo di Gonzalo (rosso anche per lui) su Rocchi. Tardivo il gol di Zarate, vanificato dal rigore trasformato da Giuseppe Rossi.

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