Il mancato accordo tra Parlamento europeo e Consiglio europeo sul bilancio 2011 rischia di avere ricadute pesanti sull’Italia, per la quale si profila un potenziale “buco” di cassa attorno ai due miliardi di euro. L’intesa è saltata nella notte di ieri nonostante che nei giorni scorsi la Commissione avesse accettato di ridurre dal 6% (valore fatto proprio dall’Europarlamento) al 2,91% (pari a 3,5 miliardi) le pretese di incremento del budget in cambio di un maggior peso decisionale nella destinazione del budget stesso. Su questo punto lo scontro si è consumato a causa della posizione intransigente di Gran Bretagna, Olanda e Svezia. Ed è a questi Paesi che Josè Manuel Barroso, presidente della Commissione Ue, si è rivolto ieri ricordando che «quelli che pensano di aver vinto contro Bruxelles si sono sparati nei piedi».
In seguito al mancato compromesso, potrebbe ora scattare l’esercizio provvisorio di bilancio imperniato sul cosiddetto “meccanismo dei dodicesimi”. In pratica, per ogni capitolo di spesa verrà messa a disposizione di mese in mese una somma pari a un dodicesimo dell’intera somma del budget 2010. Con il risultato che l’Ue non sarebbe più in grado, per parecchi mesi, di rimborsare le somme che i singoli Stati membri anticipano agli imprenditori agricoli per la Politica agricola comunitaria (Pac), i cui contributi vengono generalmente concentrati per il 70-80% nei primi due mesi dell’anno. Tra gennaio e febbraio verrebbe così a mancare una “rata” complessiva da 6 miliardi. L’Italia riceve per la Pac quasi 4,3 miliardi all’anno, e di questi circa la metà sono già stati versati dal Tesoro a partire dal 16 ottobre scorso. All’inizio del nuovo anno, il nostro Paese potrebbe dunque ritrovarsi con un “buco” di almeno due miliardi.
Questo rischio verrebbe scongiurato nel caso in cui il vertice di dicembre dei capi di Stato e di governo riuscirà a trovare una linea comune accettabile dal Parlamento, sulla base di una nuova bozza di bilancio che il commissario Janusz Lewandowski si è impegnato a preparare «nel più breve tempo possibile». In caso contrario, sarà necessario ricorrere all’esercizio provvisorio.
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