EUROPA DEL NORD

nostro inviato a Tallinn

Al tempo dei sovietici era un territorio off limits: da qui si poteva fuggire verso la libertà. Oggi, cancellato il passato, Saaremaa, la più grande isola dell’Estonia, è la meta preferita di turisti locali e scandinavi. La terra è ricoperta di prati e boschi di abeti rossi, betulle, pini. Il verde è interrotto ogni tanto dall’austerità di un campanile in pietra o dal legno di un antico mulino a vento circondato da cespugli di ginepro. Saaremaa, nel mezzo del Mar Baltico, doveva apparire così anche ai viaggiatori del passato più remoto. È una delle maggiori località turistiche del piccolo Paese entrato nell’Unione europea soltanto nel 2004: ha una natura incontaminata, parchi naturalistici, ampie spiagge, strutture termali, villaggi medioevali, castelli teutonici a pochi passi da hotel di lusso, innumerevoli spa e caffè wi-fi.
Bianche strade sterrate portano i visitatori in minuscoli paesini dove le basse case sono costruite ancora secondo antiche tradizioni: in legno scuro, le porte pitturate in colori pastello, il tetto a spiovente di giunchi che scende quasi fino a terra. Spiegano i locali che questa terra è rimasta impermeabile all’industrializzazione e alla modernizzazione anche perché durante tutta la dominazione sovietica dell’Estonia (il Paese è indipendente soltanto dal 1991) neppure gli estoni avevano accesso a quella che oggi è considerato il futuro del turismo nazionale. Da qui era infatti troppo facile raggiungere le coste della vicina Svezia, un tempo al di là della cortina di ferro: i sovietici volevano scongiurare la tentazione della fuga. Chiunque salpasse per l’isola, a bordo di un traghetto dal porto di Virtsu, lo stesso tragitto che i turisti fanno oggi per visitare Saaremaa, doveva quindi avere un visto di Mosca, anche se era estone. Gli unici a essere liberi di movimento erano i residenti. Raccontano sull’isola che i tentativi di fuga e le fughe oltre cortina, verso la Svezia e la Finlandia, erano molte. Oggi, tutto questo è dimenticato e a fatica si trova qualche anziano in grado di raccontare antiche storie, anche se perfino i giovani universitari parlano ancora perfettamente russo. Oggi, chi s’imbarca sul traghetto da Virtsu lo fa per andare in vacanza, attraversando la più piccola isola di Muhu, dove i viaggiatori si fermano a visitare il villaggio di Koguva, perfettamente conservato, una museo vivente. Si potrebbe pensare di essere tornati indietro al XIX secolo, se non fosse per il cartello all’entrata del paese che indica ai turisti la presenza di una rete wi-fi.
L’Estonia è famosa per la modernità delle sue tecnologie. È il Paese totalmente wireless in cui è nato Skype, in cui i cittadini hanno votato online, dove anche il turismo approfitta dell’IT. A Kurassaare, la capitale di Saaremaa, l’antico castello del XVIII secolo sorge imponente vicino a moderni caffè in cui i turisti sorseggiano birre controllando la posta elettronica e a hotel termali che offrono telefoni di Skype in ogni stanza. Nella capitale Tallinn, a 220 chilometri dall’isola, chi visita il centro storico può ricevere un tour guidato direttamente sul proprio cellulare, digitando ogni volta un numero diverso collegato a un preciso angolo della città. Il piccolo centro è sulla lista dei patrimoni dell’umanità dell’Unesco: uno dei gioielli dell’urbanistica europea. La città, antico membro della Lega anseatica, è stata governata da danesi, tedeschi, svedesi, dagli zar russi, dai sovietici. Le periferie portano ancora il segno dell’ultima dominazione: il quartiere di Lasnamai, in cui abita la minoranza russa, un terzo della popolazione, è un perfetto esempio di architettura sovietica, con i suoi squadrati casermoni grigi.
Dal 1991, quando ha ottenuto l’indipendenza, Tallinn è esplosa di vitalità lasciandosi dietro il passato sovietico con un brusco salto nel mercato libero. Oggi ai piedi delle antiche case con gli stemmi delle gilde medioevali si rubano lo spazio nei mesi estivi e primaverili i tavolini di decine di caffè affollati di giovani e le pasticcerie art déco attirano le signore all’ora del tè. La capitale è meta di studenti europei in scambio universitario, di turisti americani e di businessmen europei attratti dalle prospettive della giovane nazione. L’Estonia, infatti, assieme ai vicini Lituania e Lettonia, è stata definita Tigre del Baltico a causa di un incredibile boom economico-finanziario di cui è stata protagonista subito dopo l’ indipendenza. Oggi, come il resto d’Europa, è toccata dalla crisi, ma Tallinn non ha per questo smesso d’essere effervescente. Il venerdì e il sabato sera il piccolo centro storico si popola di giovani.

I club e i bar più trendy si trovano quasi tutti tra le antiche mura che proteggono il cuore della città dal traffico e all’alba, alla chiusura delle piste de ballo, i ragazzi di Tallinn prendono d’assalto le pasticcerie già aperte per fare colazione.
Per maggiori informazioni:www.visitestonia.com (tel. Tel. 02 43458328) - Voli Czech Airlines - www.czechairlines.com

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