
Tutti insieme appassionatamente per affondare definitivamente il sistema auto europeo. È l'esito paradossale della riunione battezzata Dialogo strategico tra la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, e i vertici della case automobilistiche e della componentistica, tra cui i capi di Acea (costruttori) e Clepa (fornitori). E, come accaduto nel precedente incontro, per consacrare il nulla di fatto e i soliti annunci, ecco la foto ricordo di presidenti (c'è anche John Elkann per Stellantis) e ceo, tutti sorridenti, attorno a un altrettanto soddisfatta von der Leyen. «Concordiamo con il presidente della Commissione - commenta Ola Källenius (Acea e ceo di Mercedes) - sulla necessità di un'azione coraggiosa e rapida. Con la massima urgenza, sono necessari passi concreti per adattare il quadro normativo sulle emissioni di CO2 per auto e furgoni alla realtà. Siamo impegnati a trovare una soluzione migliore per la eco-sostenibilità». Insomma, la solita tiritera che arriva da chi, solo un mese fa, come altri suoi colleghi, affermava che «bisogna evitare la Cuba automobilistica: ora serve più flessibilità sull'auto elettrica. Siamo impegnati in questo dialogo aperto e costruttivo per trovare una soluzione migliore». Sono le stesse soluzioni green già esistenti e praticabili insieme
al tutto elettrico: basta solo la volontà di accendere subito il semaforo verde. Ma gli interessi e gli equilibri politici di Bruxelles, insieme alle pressioni lobbistiche, continuano a prevalere. La sintesi finale di von der Leyen: «Stiamo tutelando le aziende europee dalla concorrenza sleale, migliorando l'accesso alle materie prime essenziali e supportando i lavoratori attraverso la riqualificazione. Abbiamo anche ascoltato le preoccupazioni del settore (come se fosse la prima volta ndr) , e concesso flessibilità (a parole, ndr) di conseguenza. Vogliamo che il futuro delle auto, e le auto del futuro, siano prodotte in Europa. Combineremo decarbonizzazione e neutralità tecnologica».
Affrontati anche i problemi dei veicoli commerciali e del trasporto pesante, per i quali, insieme all'auto, «l'elettrificazione sarà la strada principale verso le emissioni zero».
Dunque, il mercato europeo è in sofferenza, le fabbriche (il caso Stellantis, in Italia, insegna) sono ferme, i cinesi galoppano e conquistano fette di mercato con le motorizzazioni che vanno per la maggiore (extra elettrico). Clepa, nella sua nota, va sul concreto: «I fornitori del settore si trovano ad affrontare uno svantaggio di costo del 15-35% rispetto ai concorrenti globali, a causa degli elevati costi energetici e del lavoro, degli oneri e della frammentazione dei quadri normativi Ue. Le aziende stanno inoltre subendo gravi perdite di posti a causa della chiusura di siti e dello stop agli investimenti».
E la presidente von der Leyen cosa fa? Lancia l'Alleanza europea per i veicoli connessi e autonomi e punta sulla creazione
Intesa tra Microsoft (in foto il ceo Satya Nadella) e l'Antitrust europea: la Commissione Ue ha accettato gli impegni del colosso informatico Usa per rispondere ai rilievi sull'integrazione della piattaforma di comunicazione Teams nelle suite aziendali Office 365 e Microsoft 365. Il gruppo di Redmond offrirà versioni senza Teams a prezzo ridotto, consentirà la portabilità dei dati e garantirà interoperabilità con prodotti concorrenti. «Con questa decisione - ha detto la vicepresidente della Commissione Ue Teresa Ribera - si apre la concorrenza in un mercato cruciale e le imprese potranno scegliere liberamente gli strumenti di collaborazione più adatti»
di una nuova categoria normativa per le piccole auto elettriche prodotte in Europa (quando?): le
e-car. E le soluzioni urgenti? «La revisione prevista dalla legge sui target 2035 sarà anticipata il prima possibile per dare più visibilità ai produttori». Il prossimo Dialogo a dicembre, con foto ricordo sotto l'Albero.