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"I conti dei Panzeri restano congelati". I giudici dicono no al dissequestro

I giudici del Riesame di Bergamo bocciano la richiesta della difesa di Silvia Panzeri e Mara Dolores Colleoni, figlia e moglie dell'ex eurodeputato. "I 247 mila euro restino sotto sequestro"

"I conti dei Panzeri restano congelati". I giudici dicono no al dissequestro

I soldi della famiglia Panzeri restano congelati fino a nuovo ordine. Non sono passate neanche ventiquattr'ore dall'udienza in cui i difensori della moglie e della figlia dell'ex eurodeputato italiano Antonio Panzeri, Maria Dolores Colleoni e Silvia Panzeri, hanno chiesto con i loro avvocati di sbloccare i 247 mila euro presenti sui loro conti correnti. I giudici del Riesame di Bergamo hanno già deciso, negando la richiesta di dissequestro presentata dagli avvocati Angelo De Riso e Nicola Colli. Somme che erano state sequestrate lo scorso 23 dicembre, nell'inchiesta portata avanti dal giudice istruttore di Bruxelles Michel Claise che ha scosso il Parlamento europeo sulla presunta corruzione a favore di Marocco e Qatar. Il Riesame non ha condiviso la tesi difensiva secondo la quale ci sarebbero stati "vizi formali nel certificato di congelamento firmato dal Belgio". "Non è completo in alcuni punti - avevano sottolineato ieri i legali - doveva essere in realtà documentato ossia il giudice doveva chiedere un'integrazione che non c'è stata". Secondo la tesi difensiva, i 200 mila euro presenti in particolare sul conto corrente di Silvia Panzeri, avvocata iscritta all'albo a Milano da oltre sette anni che ha sempre lavorato come civilista, sarebbero frutto della sua attività professionale. Gli altri 47mila sequestrati appartengono complessivamente ai coniugi.

La decisione sulla consegna di Silvia Panzeri

Intanto il prossimo lunedì il collegio dei giudici d'appello bresciani, presieduto da Giulio De Antoni, dovrà pronunciarsi sulla richiesta di consegna al Belgio di Silvia Panzeri dopo aver valutato le carte che dovrebbe avere ricevuto sulla situazione delle carceri belghe e in particolare dell'istituto in cui verrebbe trasferita la figlia dell'ex eurodeputato. Su Maria Dolores Colleoni (anche lei ai domiciliari) pende un'udienza in Cassazione che potrebbe confermare la consegna già decisa dai giudici della corte d'appello di Brescia.
Il 22 gennaio il tribunale di Bruxelles deciderà se Eva Kaili potrà uscire dal carcere di Haren, restando ai domiciliari con braccialetto elettronico. La socialista greca infatti, che fino al momento dell'arresto ricopriva la carica di vicepresidente dell'europarlamento, è tutt'ora in carcere dopo la scoperta di 700 mila euro in contanti nel suo appartamento, ricevuti in cambio del suo appoggio ai regimi.

Kaili avrebbe anche utilizzato in maniera non idonea i fondi per il pagamento degli assistenti che facevano parte del suo staff, di cui - per un periodo - ha fatto parte anche il compagno Francesco Giorgi (anche lui in carcere).

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