Europa

"I cristiano-democratici essenziali per l'Europa"

Due giornate di studio sul Ppe e le sue radici cristiane, un tema centrale per Antonio Tajani anche negli anni in cui era presidente dell'Europarlamento

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Due giornate di studio sul Ppe e le sue radici cristiane, un tema centrale per Antonio Tajani anche negli anni in cui era presidente dell'Europarlamento. Ora che, con Silvio Berlusconi, lavora a un cambio di alleanze dopo le Europee 2024, quei valori possono essere il terreno di aggregazione di popolari, liberali e conservatori, per «una maggioranza alternativa alla sinistra», dice il vicepremier, ministro degli Esteri, coordinatore di Forza Italia e vicepresidente del Ppe. «Tutto questo deve confluire in una nuova stagione politica, che si basi sui valori cristiano-democratici», dice. Ha portato a Roma il presidente del Ppe Manfred Weber, per dare lustro alla manifestazione organizzata e superare l'incidente di febbraio per le dichiarazioni su Putin e Zelensky del Cavaliere, che fece saltare il vertice dei popolari a Napoli. Tajani accoglie con un abbraccio fuori dall'aula dei gruppi parlamentari l'amico tedesco. E aprendo l'incontro, affollato di giovani, parlamentari azzurri nazionali ed europei, dice: «Volevo ringraziare Manfred Weber: questa iniziativa qui a Roma è un importante riconoscimento al nostro Paese e a Fi, l'anima del Ppe in Italia». Il presidente dei popolari conferma: «Fi è il pilastro in questo governo del nostro approccio in Europa. L'Europa è impensabile senza i cristiano-democratici».

Il tema dell'incontro è proprio «Con i valori cristiani al centro: la classe dirigente per l'Europa di oggi e di domani». Ed ecco la metafora di Tajani: «Una forza politica senza valori di riferimento è come una nave senza bussola. Se si vuole veramente avere una linea, bisogna avere dei valori di riferimento, altrimenti rimane solo l'opportunismo politico, il populismo. I padri fondatori dell'Europa, De Gasperi, Adenauer, Schumann, guardavano a un'Europa con al centro le parole libertà e solidarietà». Parla dell'economia green «non ideologizzata», sulla quale a Bruxelles si sperimenta la nuova alleanza diversa da quella Ppe-Pse, e dice: «Siamo tutti d'accordo sulla necessità di combattere il cambiamento climatico ma può essere giusta una visione quasi religiosa, che mette al centro la natura e non l'uomo e la donna?».

Sulle alleanze, Giorgia Meloni con FdI, che in Europa è nel gruppo dei Conservatori, sembra aperta al dialogo con i popolari ma Matteo Salvini sembra voglia mantenere la sua Lega nel gruppo euroscettico e sovranista «Identità e democrazia», con Marine Le Pen e l'ultradestra tedesca di AfD. «Non è possibile un'alleanza con Id, Salvini deciderà cosa fare, se rimanere in quella famiglia politica o fare altre scelte. La Lega è molto diversa da AfD, ma rispetto la volontà di quel partito. Siamo alleati in Italia e lavoriamo bene insieme, siamo una coalizione solida», taglia corto Tajani. È Weber a mettere i puntini sulle i: «Chiunque sarà nostro alleato dev'essere convinto del progetto comune di rafforzamento dell'Europa. Solo l'unità europea può far fronte a temi come le migrazioni, la sfida con la Cina e la guerra in Ucraina».

Dal Carroccio rispondono il presidente del gruppo Id, Marco Zanni e Marco Campomenosi, capo delegazione Lega: «I popolari, quelli che da decenni mal governano in Ue a braccetto con socialisti e sinistra? No, grazie. Dobbiamo prendere atto, forse, che il Ppe preferisce continuare il cammino con Macron e le sinistre e la maggioranza Ursula.

La Lega è al lavoro per contare di più in Europa e cambiare questa Ue che non funziona».

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