L’Europarlamento omaggia la memoria di Sergio Ramelli con una mostra

Il gruppo dell’Ecr ha organizzato “Il coraggio della libertà”. A celebrare l’inaugurazione anche il presidente del Senato Ignazio La Russa che ha ricordato come la storia di Ramelli sia “un esempio per tutti contro ogni tipo di violenza"

L’Europarlamento omaggia la memoria di Sergio Ramelli con una mostra
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C’è un clima di emozione misto a orgoglio tra i corridoi dell’Europarlamento dove il gruppo dell’Ecr ha organizzato “Il coraggio della libertà”, una mostra dedicata alla memoria di Sergio Ramelli. La consapevolezza che sia un momento storico per la destra italiana emerge dalle parole del padrone di casa, l’europarlamentare Carlo Fidanza.

La memoria di Ramelli, ancora oggi oltraggiata da comuni italiani che negano l’intitolazione di una via, viene celebrata a Bruxelles con diciotto tavole che ripercorrono la vita e il tragico assassinio subito settantacinque anni fa da Ramelli.


A celebrare l’inaugurazione è arrivato in Belgio anche il presidente del Senato Ignazio La Russa che ha ricordato come la storia di Ramelli sia “un esempio per tutti contro ogni tipo di violenza, più gli anni passano più la sua memoria cresce poiché è palese l’inutilità e gratuità di quella violenza”. La Russa ha citato anche l’omicidio di Fausto e Iaio “due ragazzi di sinistra sicuramente innocenti” riprendendo la proposta del sindaco di Milano Sala di una via a tutte le vittime del terrorismo.
Come ha spiegato in apertura della mostra Carlo Fidanza: “è stato un Ragazzo assassinato per il solo fatto di credere nelle idee sbagliate, così dicevano”.
“Non solo un martire ma un simbolo - aggiunge il capo delegazione di Fdi - e portare la storia di Ramelli nel parlamento Ue è un monito per distruggere i germi dell’odio che portarono al suo assassinio, è un monito per non tornare più ad essere uccisi per le proprie idee”.
La necessità di una pacificazione nazionale è emersa anche dalle parole di Pina Picierno, vicepresidente del parlamento Ue presente a sorpresa: “è dovere di una classe dirigente adulta sottrarre la memoria delle vittime alla furia ideologica, ci è già bastata furia ideologica degli anni di piombo”. Una riflessione a cui fa eco l’altra vicepresidente del parlamento Ue Antonella Sberna.
Il co presidente dell’Ecr Nicola Procaccini sottolinea che “la sua morte e il sacrificio di altri è il motivo per cui siamo qui. Occorre far tesoro del ricordo affinché non accadano più tragedie di questo genere”.
Dopo le parole della curatrice della mostra Paola Rametta, è intervenuto anche lo scrittore Giuseppe Culicchia, autore di un libro su Sergio Ramelli lanciando una proposta: “bisognerebbe intitolare a Ramelli la sua scuola, l’istituto Molinari dovrebbe chiamarsi istituto Ramelli”.
Un appello che speriamo non cada nel vuoto, anche se Culicchia spiega a “Il Giornale” di ricevere attacchi e insulti perché ha deciso di scrivere un libro su Ramelli, segno che c’è chi ancora non ha superato il clima degli anni di piombo. Ma oggi è una giornata importante, la memoria di Sergio è arrivata fino all’Europarlamento.

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